La raccolta “Rime di Speranza”, edito da Vitale Edizioni, è la seconda raccolta di poesie in italiano di Lorenzo Peritore. Il volume è stato arricchito e valorizzato dalla Prefazione del Professore Francesco Pira e la copertina è stata impreziosita da un dipinto ad olio su tela di Antonino Peritore, padre dell’autore, datato 1958.
L’autore di questo libro, Lorenzo Peritore, è nato a Licata, dove vive e risiede. Dopo aver conseguito il diploma di geometra, ha svolto per dieci anni l’attività di assicuratore e per altri venticinque anni è stato dipendente del Servizio Riscossione Tributi. Dal primo giugno 2005 è in pensione. È stato dirigente dell’Associazione Culturale “La Campana” che pubblicava l’omonimo quindicinale di cui era una solidissima colonna, dal 2004 al 2008. Ha collaborato con il mensile licatese “Il Giornale di Licata” e con il mensile “La Vedetta”, diretto dal Professore Calogero Carità. Nel 2009 e nel 2010 ha collaborato con l’emittente locale “Licata Nuova TV” come ospite fisso nella trasmissione “Opinioni” curata da Giuseppe Patti. Nel maggio del 2009 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie in dialetto siciliano dal titolo “Rimaniamo in rima” (Bonanno Editore) con le prefazioni del Professore Francesco Pira e di Gaetano Savatteri. Da sempre impegnato in attività sociali e culturali di vario genere, tra le quali è giusto ricordate i salotti letterari estivi “Autori in Piazzetta” e “LicatAutori” di cui è stato sempre protagonista con i suoi interventi acuti e puntuali. Costante la sua presenza anche come docente al CUSCA, il Centro Universitario Socio Culturale Adulti di Licata, dove tiene delle lezioni durante l’anno accademico. Viene invitato anche nelle scuole per far conoscere il dialetto siciliano e le tradizioni ai più piccoli.
L’autore ha partecipato al Concorso Letterario Internazionale “La Vita in Versi”, che ha avuto luogo a Cefalù. La Giuria e la Commissione del Concorso ha voluto assegnare a Lorenzo Peritore un Premio Speciale, che gli ha dato il diritto e la possibilità di fruire della pubblicazione della raccolta “Rime di Speranza”, in modo completamente gratuito.
All’interno di questa raccolta è presente una poesia dal titolo “Ninna Nanna” che ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Internazionale di Letteratura “Vita Via Est” Premio Antonio De Francesco 2020, organizzato dall’Associazione Culturale d’Arte & Poesia “Luigi Bulla” di Catania. Ma non solo. Il 12 novembre 2022 ha ritirato a Racalmuto, nell’ambito della XVesima edizione “Una poesia per la pace”, un Premio Speciale in memoria del Poeta Totò Sciortino, di Favara, venuto a mancare alcuni anni fa. Il premio gli è stato consegnato da uno dei figli presenti alla cerimonia di premiazione.
- Professore associato di sociologia dei processi cultuali e comunicativa presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, dove è Coordinatore Didattico del Master in “Esperto in Comunicazione Digitale per la Pubblica Amministrazione e l’Impresa”. È Delegato alla Comunicazione dell’Ateneo Peloritano. È visiting professor presso l’Università Re Juan Carlos di Madrid in Spagna e docente Erasmus presso l’Università di Wroclaw in Polonia. Svolge attività di ricerca nell’ambito della sociologia dei processi culturali e comunicativi. Dal 1997 ha coordinato ricerche su vecchi e nuovi media, pre-adolescenti e adolescenti. Ha intrapreso una battaglia personale contro il Cyberbullismo, il sexting e fake news. Costante il suo impegno anche contro la violenza sulle donne. Su questi temi ha tenuto: conferenze in Italia e all’Estero. Saggista e Giornalista è autore di numerosi articoli e pubblicazioni scientifiche. È Columnist del quotidiano statunitense La Voce di New York.
La meravigliosa Prefazione del Professore Francesco Pira rimarca la fraterna e sincera amicizia che lo unisce, ormai da parecchi anni, all’autore: “Lorenzo è un mio amico, un fratello maggiore, forse uno di quei cinque amici veri, che come sostengono gli antropologi, puoi incontrare nella vita”.
La sua attenta lettura sottolinea gli aspetti umani e caratteriali del poeta. Infatti, scrive: “Lorenzo Peritore riesce a raccontarci storie di vita. Lo fa a modo suo. Chi è abituato a sentire le sue poesie ritroverà la sua anima, il suo cuore, la sua incredibile voglia di spiegarci chi siamo, dove andiamo e soprattutto come ci comportiamo”. Una Prefazione, quella del Professore Pira, intensa, affettuosa, dolce e ricca di significato. Leggere le sue parole mi ha commossa ed emozionata. Si sente e si percepisce il suo amore e la sua stima per l’uomo e per il poeta, Lorenzo. I sentimenti, quelli veri e sinceri, vanno oltre il tempo e rimangono per sempre custoditi dentro al nostro cuore. Questa stupenda testimonianza d’amicizia ci mostra quanto può essere straordinario e puro un legame.
Quando inizio la lettura di una raccolta di poesie, cerco di interrogarmi sulle motivazioni che hanno spinto il poeta a scegliere proprio quel titolo per la sua silloge.
La parola “Speranza” è il primo suggerimento che aiuta il lettore a riflettere e a ragionare. Così come ha ribadito più volte Papa Francesco “la speranza è la più piccola delle virtù, ma la più forte. È la più umile delle tre virtù teologali, perché rimane nascosta. È una virtù che non delude mai: se tu speri, mai sarai deluso. La speranza non è passivo ottimismo ma, al contrario, è combattiva, con la tenacia di chi va verso una meta sicura”.
Il poeta, Lorenzo Peritore, nella sua raccolta evidenzia l’importanza della Speranza, dell’attesa, del desiderio e dei sogni. Possiamo vivere senza sperare? Possiamo vivere se la nostra anima non si nutre di Speranza? Qual è la meta che ognuno di noi vuole raggiungere nella sua vita? Purtroppo, oggi non riusciamo ad interrogarci e non riusciamo a capire cosa desideriamo veramente.
I versi di Lorenzo Peritore trasmettono al lettore fiducia, certezza e consapevolezza. La nostra società sembra sempre più vuota e superficiale e abbiamo bisogno di uomini, come Lorenzo Peritore, che ci aiutino a ritrovare l’essenza dei sentimenti. Lui è un vero poeta che è riuscito a mettere in evidenza temi importanti come: il rispetto per la propria e altrui vita, il recupero dei valori, il significato della morte, l’importanza delle donne e dei bambini. Non mancano nelle poesie i riferimenti alla politica e ai politici, all’idea di un’Italia che non esiste più e all’inosservanza delle leggi. E poi c’è una poesia dal titolo “Sei strofe per Giuliana” che racconta la storia di una ragazza la cui vita è stata spezzata. Un testo intenso che attraversa e pervade la sfera emotiva del lettore.
Condivido con Lorenzo la passione per la poesia. Ho letto le sue opere con interesse e provo per lui grande stima e ammirazione. Ogni sua lirica suscita in me stupore e incanto. Scrivere versi significa mettersi a nudo e liberare il proprio “io” da ogni paura. I versi non sanno mentire, non temono nulla e parlano un linguaggio universale.
La poesia ha e avrà sempre un senso in ogni epoca, proprio come sosteneva il grande Aldo Palazzeschi: “La poesia non muore perché la poesia è infinita come la vita”.
La poesia non condanna e non giudica, ma riesce a donare un sorriso e a lenire anche la sofferenza. Concetti che Lorenzo Peritore ha abbracciato e accolto giorno dopo giorno e ha instaurato un dialogo con gli altri attraverso i suoi componimenti.
Ecco, quindi, che il bene e il male diventano motivo di ispirazione per il poeta che invita gli uomini a guardare oltre le apparenze e a dare spazio al confronto e alla crescita degli individui.
I versi di Lorenzo sono sempre scritti in rima con una particolare predilezione per la rima alternata che segue lo schema ABAB. È capace di sfruttare diverse tipologie di rime: incatenate, invertite e con schema retrogradante ABC CBA. Perfetti giochi stilistici che indicano l’inventiva del poeta. Ogni rima viene scelta in maniera accurata per dare risalto ai suoi toni diretti, efficaci, ironici, sarcastici, intransigenti e soprattutto per mostrare i suoi buoni propositi e scuotere le coscienze.
Lorenzo è riuscito, attraverso la sua arte, a trasmettermi le sue emozioni e le sue sensazioni. La bellezza di quanto ha immortalato sulla carta risiede anche nell’opportuna scelta della punteggiatura, mai casuale.
Voglio ringraziare Lorenzo, perché mi ha permesso di conoscerlo e di apprezzarlo. Lui è un poeta molto speciale che risponde ai bisogni altrui e sa colmare le assenze e le mancanze del suo pubblico. I suoi versi eterni continueranno ad incontrare, in punta di piedi e senza far rumore, uomini e donne che comprenderanno il suo costruttivo messaggio.
Voglio dedicare a Lorenzo una poesia dal titolo: “Speranza”, tratta dal volume “Filastrocche in cielo e in terra” (Torino, Einaudi 1960), scritto da Gianni Rodari:
Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa?
La speranza.
“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.
Gianni Rodari considera la Speranza un bene prezioso e indispensabile e Lorenzo Peritore sa che la Speranza può capovolgere e ribaltare in positivo l’esistenza di ognuno di noi. Un parallelo letterario che ci dà la spinta ad agire nella direzione giusta.
Non possiamo smettere di sperare e iniziamo a percorre un cammino fatto di resilienza e rinascita, cosi come vorrebbe e si augura Lorenzo Peritore.
Lorenzo, Grazie e ancora Grazie.