“Rumba therapy”, un padre che cerca di recuperare il rapporto con la figlia abbandonata da piccola

Articolo di Gordiano Lupi

Frank Dubosc non è molto noto in Italia, pochi suoi film sono stati importati, sia come attore che come regista (solo due pellicole, compreso questa, l’altra è Tutti in piedi del 2018). Ci voleva RaiPlay con una programmazione interessante per farlo apprezzare. Abbiamo visto Rumba therapy, una delicata commedia francese da lui scritta, diretta e interpretata (autore totale) insieme a Louna Espinosa, Jean-Pierre Darroussin, Marie-Philomène Nga. Il cinema francese conosce bene la differenza tra commedia e farsa – che molti registi italiani hanno dimenticato – e di solito non delude. Rumba therapy è la storia di un padre che cerca di recuperare il rapporto con la figlia abbandonata da piccola. La sceneggiatura – a tratti prevedibile – conduce a un doppio colpo di scena finale (che non rivelo) e a una conclusione che fa versare qualche lacrima. Il personaggio principale è Tony Quentin (Dubosc), un cinquantenne autista di scuolabus dal carattere introverso e pieno di pregiudizi che vive da solo dopo aver lasciato moglie e figlia vent’anni prima. Un infarto improvviso e la conseguente paura di morire lo convincono ad affrontare i fantasmi del passato, prima incontrando la ex moglie, poi cercando di recuperare il rapporto con una figlia sconosciuta. La ragazza si chiama Maria ed è insegnante di danza a Parigi, Tony non esita a iscriversi al suo corso di rumba per conoscerla, quindi la invita a cena e tra mille difficoltà riesce a dirle che è suo padre (ma lei già lo sapeva) e che nonostante tutto le vuole bene. Franck Dubosc è credibile nei panni di questo padre assente dal carattere schivo che fa di tutto per nascondere i sentimenti, soprattutto non riesce a dimostrarli, veste come un cow-boy, sfoggia dei baffetti fuori moda e sogna una fuga negli Stati Uniti che non avverrà mai. L’attore più noto della commedia è il bravissimo Jean-Pierre Darroussin che interpreta Gilles, l’amico di Tony in odore di omosessualità, che gli salva la vita e lo aiuta in ogni circostanza, solo perché gli vuol bene. Louana Espinosa è brava sia come ballerina che come attrice nei panni della figlia delusa dal padre, così come non delude Marie-Philomène Nga, vicina di casa finta congolese (Nessuno è perfetto, dirà Tony citando un capolavoro del cinema) che insegna a Tony la rumba, pure se non ne sa niente. Ottima la fotografia luminosa di Parigi curata da Colbeau-Justin, il montaggio di Danési poteva essere ancora più asciutto, mentre la colonna sonora di Locasciulli e Goldberg è davvero interessante, forse la vera cifra stilistica di un film ricco di coreografie, a base di pezzi latini e di musica tradizionale. Consigliato, senza attendersi un capolavoro, per una piacevole serata in famiglia.

Regia: Franck Dubosc. Soggetto e Sceneggiatura: Franck Dubosc. Fotografia: Ludovic Colbeau-Justin. Montaggio: Samuel Danési. Musica: Matteo Locasciulli, Sylvain Goldberg. Scenografia: Paul Maris-Blanc. Costumi: Isabelle Mathieu. Trucco: Christine Giugno. Produzione: Marc Vadé, Sidonie Dumas. Distribuzione (Italia): Lucky Red. Durata: 102’. Genere: Commedia. Interpreti: Franck Dubosc (Tony), Louna Espinosa (Maria), Jean-Pierre Darroussin (Gilles)

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