Se Dio vuole è un film che ti riconcilia con il cinema italiano, scritto e diretto da Edoardo Falcone (storia e dialoghi pensati con Marco Martani) – una tantum giustamente David di Donatello come miglior regista esordiente – già abile sceneggiatore con Bruno, Vanzina e Claudio Risi. Il punto forte del film è proprio una sceneggiatura priva di sbavature che si fa perdonare qualche caduta nella retorica e uno stile di regia abbastanza televisivo. Vediamo la trama. Tommaso (Giallini) è un affermato cardiochirurgo, ma la vita l’ha reso insensibile con il prossimo, persino con i familiari che trascura, giudica e tratta da esseri inferiori. La moglie, Carla (Morante), un tempo appassionata di politica e impegnata nel sociale, è ridotta al rango di casalinga frustrata. La figlia Bianca è priva di interessi, poco intelligente e convive con un fidanzato agente immobiliare che il padre disprezza. Andrea è il figlio prediletto perché è studioso e frequenta medicina, ma negli ultimi tempi il padre pensa che sia gay. In realtà vorrebbe soltanto farsi prete perché Don Pietro (Gassmann), un sacerdote sui generis, l’ha affascinato e convinto che sia la sua strada. Il padre non accetta la scelta, indaga sul passato da ex truffatore del prete, ma non trova niente di negativo. I due finiscono per diventare amici, dopo inevitabili baruffe e litigi; Tommaso cambia carattere grazie all’aiuto del religioso, comprende di aver sbagliato atteggiamento con i familiari, riconquistando moglie e figlia. Andrea capisce che il sacerdozio non è la sua strada e Don Pietro è il primo a saperlo, ma evita di dirlo al padre fino alla confessione finale. Notevoli le ultime sequenze, puro cinema scandito da una colonna sonora che passa da Gigi D’Alessio (riconciliazione con la figlia) a Francesco De Gregori (la sorte del prete in sospeso) e fa perdonare un tentativo di retorica stile un medico in famiglia evitando una pericolosa caduta nel lacrima movie. I tre milioni d’incasso registrati dalla pellicola sono meritati, perché possiamo classificare Se Dio vuole come una delle migliori commedie italiane della stagione, primato reso più agevole dalla pochezza della concorrenza. Tra i pochi difetti: la colonna sonora di Carlo Virzì, fuori sintonia per il tipo di film, e alcune cadute nella farsa (il finto fratello handicappato, la finta moglie manesca, tutta la finzione organizzata da Tommaso ai danni di Don Pietro) che c’entrano poco con il tono generale che vorrebbe essere da commedia sofisticata. Aggiungiamo che i personaggi sono un po’ stereotipati e a tratti rischiano di cadere nella macchietta della casalinga depressa, della figlia burina, e del fidanzato rozzo… Molti pregi: una suggestiva fotografia di Roma, una sceneggiatura priva di incongruenze, le interpretazioni di Giallini, Morante e Gassmann di alto livello e una buona partecipazione dei giovani comprimari. La recitazione trucida di Gassmann a tratti ricorda il miglior Tomas Milian interprete di ruoli storici come Monnezza e Nico Giraldi, anche per le vicissitudini che caratterizzano il personaggio. Don Pietro è un prete di borgata, a contatto con gli umili, che prima di entrare nel sacerdozio è stato in galera e ha scontato le sue colpe. Eccellente Giallini nella parte del padre senza cuore che sotto l’influenza del sacerdote cambia carattere e nelle ultime sequenze incontra persino Dio. Ottime le scene che vedono protagonisti tra Gassmann e Giallini, campi e controcampi perfetti, dialoghi che funzionano, sguardi complici che sostituiscono intere frasi. Non gridiamo al capolavoro, perché troppe sono le concessioni al television movie, ma Edoardo Falcone si segnala per un esordio promettente. Speriamo che non smarrisca la giusta strada.
Regia: Edoardo Falcone. Soggetto e Sceneggiatura: Edoardo Falcone, Marco Martani. Fotografia: Tommaso Borgstrom. Montaggio: Luciana Pandolfelli. Musiche: Carlo Virzì, Leonardo Milani. Produzione: Wilside, Rai Cinema. Distribuzione: 01 Distribution. Durata; 87’. Genere: Commedia. Data di uscita in sala: 9 aprile 2015. Interpreti: Marco Giallini, Alessandro Gassmann, Laura Morante, Ilaria Spada, Edoardo Pesce, Enrico Oetiker, Carlo De Ruggieri, Giuseppina Cervizzi, Alex Cendron, Fabrizio Giannini, Silvia Munguia.