Si può fare satira sulla disabilità? Il sostantivo satira indica un genere di composizione che mette in risalto, con espressioni che vanno dall’ironia allo scherno, costumi e atteggiamenti tipici di una categoria o di un solo individuo.
Famose nella nostra cultura latina le Satire di Orazio dove l’autore colpiva in modo feroce la politica romana dell’epoca. Gli italiano quindi sono un popolo di satirici. Ma sulla disabilità quanto si può fare ironia?
Io che vivo la disabilità in famiglia da molti anni ormai sarei disposta a sentire una bella battuta satirica sull’argomento. Dopo tanti anni dove la gente si rivolge a me solo con parole di conforto e coraggio mi piacerebbe sentire anche qualcosa di divertente, magari un pò irriverente, ma coraggioso e diverso, come lo siamo noi tutti i giorni.
Questa esigenza ho scoperto essere presente in tantissime persone con disabilità o che vivono accanto a persone con disabilità. Ed è così che ho scoperto il meraviglioso mondo di Disabill Kill ispirato al tarantiniano Kill Bill.
Disabill Kill è un libro a fumetti di Tullio Boi e Pietro Vanessi che ha come sottotitolo Sorridere nella disabilità dalla A alla Z. Sono vignette di dissatira (satira sulla disabilità), ironiche e mai tragiche dove si parla di coma, Dio, autismo, cecità, sordità e Alzheimer.