I Fontaines D.C. sono bravi e, soprattutto, sono in crescita.
Abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare la band di Dublino con i due lavori precedenti, Dogrel (2019) e A Hero’s Death (2020) i quali facevano ben sperare per il futuro, navigando tra immaginari dissimili e sempre piuttosto ispirati, alternando evidenti influenze post punk a una matrice folk radicata. Tuttavia, questi lavori denotavano anche la non completa maturazione del giovane gruppo formatosi nel 2017, entusiasta ma non del tutto formato.
E invece che dire di questo Skinty Fia?
Beh, sicuramente che è un album perfettamente calato nel presente della band irlandese ma con lo sguardo dritto e aperto nel futuro (cit.). La voce monocorde e stonata di Grian Chatten e i suoni cupi e avvolgenti degli strumenti a corda restano il filo rosso che lega tra loro le tracce dell’album. C’è spazio per la freddezza disperata dei Joy Division quanto per le melodie blue degli Smiths (Jackie Down The Line). C’è tempo per la sperimentazione e per la ricerca (Skinty Fia) ma anche per un prezioso richiamo alle tradizioni nel brano The Couple Across The Way. Degne di menzione sono anche l’ineccepibile Bloomsday e un opener indovinatissimo, In ár gCroíthe go deo.
Sicuramente in Skinty Fia ritroviamo dei Fontaines DC più consapevoli e adulti, con un’identità più strutturata, senza tuttavia l’intenzione di rinunciare alla varietà di colori a cui ci avevano abituato e alla voglia di costruire qualcosa di nuovo.
I margini di crescita sono impressionanti e ancora largamente inesplorati per una band che dà sempre l’impressione di avere ancora diversi assi nella manica da giocare. Non ci resta che goderci il momento rimandendo curiosi per il futuro.
Nel rock moderno manca la creatività, questi ragazzi (e qualche altro collega di cui avremo modo di scrivere) potrebbero essere l’antidoto alla mediocrità.
Skinty Fia, Fontaines DC.
22 aprile 2022, Partisan Records.