Premesso che Stefano Sollima – figlio di cotanto padre – è un grande regista italiano, uno dei pochi capaci di girare scene d’azione in grandi spazi e di conferire veridicità drammatica a un thriller, non sappiamo che cosa l’abbia spinto a girare un film come Soldado. Se volete conoscere il vero Sollima, andatevi a vedere ACAB – All Cops Are Bastards (2012), persino Suburra (2015), ma non Soldado, stanco sequel di Sicario (2015) di Dennis Villeneuve, film nordamericano nel senso peggiore del termine. Storia di frontiera, narcotraffico e rapimenti, che avrebbe la possibilità di farsi amare solo mettendo nel contesto un pizzico di cuore e sentimento, invece di limitarsi a sfoggiare tecnica fotografica, movimenti di macchina e tante panoramiche. Fotografia stupenda di paesaggi messicani desertici e nordamericani di frontiera bruciati dal sole, montaggio sincopato, musica ridondante e cupa, sceneggiatura che non lascia tregua al povero spettatore, pure se a volte risulta poco credibile. Certo, il solo regista italiano che avrebbe potuto girare Soldado con tecnica americana è Sollima, che dirige con autorità attori come Benicio Del Toro e Josh Brolin, imposta riprese con il drone, piani americani rapidi ed essenziali, riprese cupe e angoscianti in interni disadorni, sequenze magistrali da puro cinema d’azione. La sceneggiatura è di Taylor Sheridan, quindi le principali responsabilità su un finale troppo aperto e irrisolto sono tutte sue, ma anche Sollima – di solito autore in senso pieno – accetta passivamente idee non troppo condivisibili. Unico italiano in un cast nordamericano di un film che oltre Oceano s’intitola Sicario: Day of the Soldado, Sollima non sfigura da un punto di vista esecutivo, dimostrando per ben 122 minuti di essere un maestro della macchina da presa, di non avere niente da imparare da un punto di vista tecnico, soprattutto di essere sprecato per film anonimi come Soldado. Vogliamo rivedere Sollima al cinema, alle prese con storie drammatiche italiane, come un tempo, lasciando da parte serie televisive (Romanzo criminale, Gomorra, La squadra …) e cinema nordamericano tutto azione e zero sentimento. Il cinema italiano ha bisogno di registi come Stefano Sollima, che ha ereditato dal padre il gusto per le pellicole di azione, frequentando i set di Sandokan. Sembra, invece, che in America lo stile di Sollima convinca, visto che già sta uscendo un nuovo lavoro tutto ritmo come Senza rimorso, ancora una volta scritto da Taylor Sheridan, sulla base di un romanzo di Tom Clancy. Bene per il regista, da un punto di vista di carriera e profitti, male per il nostro cinema che perde un autore interessante. Soldado ha debuttato in Italia a Pozzallo, provincia di Ragusa, per volontà di Sollima; adesso è visibile su Rai Play. Perdibile e dimenticabile.
Regia: Stefano Sollima. Sceneggiatura: Taylor Sheridan. Fotografia: Darius Wolski, Montaggio: Matthew Newman. Musiche: Hildur Guonadottir. Case di Produzione: Black Label Media, Thunder Road Pictures. Paese di Produzione: USA, 2018. Genere: Azione, Thriller. Durata: 122’. Interpreti: Benicio Del Toro, Josh Brolin, Isabela Moner, Jeffrey Donovan, Manuel Garcia-Rulfo, Elijah Rodriguez, David Castaneda, Catherine Keener, Matthew Modine, Shea Whigham, Bruno Bichir, Jake Picking, Ian Bohen.