“Studi sulle attese” è il nuovo libro di poesie di Gino Pantaleone. “È una meditata ricognizione sulle visioni più coinvolgenti che in maniera sorprendente vengono offerte dalla ciclicità della natura; è un percorrere la bellezza d’un personale itinerario animico che trova risoluzione dentro un vero e proprio viaggio testuale; è come un soffio che passa da parte a parte la sensibilità comune sospesa tra pensiero e fantasia questa raccolta di Gino Pantaleone, che ancora una volta si presenta al confronto poetico attraverso uno specifico progetto giocato sulle tante vibrazioni che, tra incertezze e stupori, sono immancabilmente presenti nel silenzioso corso delle attese. E di tali attese egli ne presenta i risvolti, ne accenna le incompiutezze, ne scruta i contrasti, tentando la mediazione nel caotico ordine delle cose: ma tutto, alla fine, va ad acquietarsi in un canto che, con fare provvidenziale, tesse la sua luce”, ne parla così Nicola Romano.
“Altrove, il poeta parla di ghiacci secchi, di un artico tutto suo. Ma qual è l’artico del Nostro? Chiediamocelo. Sono le artificiosità di un vivere non consono alle leggi dell’amore: è per questo che il Paradiso appare lontano e distante, in alto sempre più in alto. É per questo che i piedi per terra vengono maledetti; perché gli stessi stanno a simboleggiare, non il terreno come si sarebbe portati a pensare, ma la costrizione di una forza altra, una forza che nulla ha a che vedere con la gravità, con l’attrazione terrestre (sia in senso figurato che letterale). Pantaleone è consapevole che il male deriva dalla mancanza di amore, quell’Amore “che salva, che mira il cielo”. (dalla prefazione di Sandro Angelucci).