Sold out i due spettacoli del 25 agosto, premiati dagli applausi del pubblico. In settembre altre due date: a Militello in Val di Catania il 17 e il 18 a Noto. Si lavora a una rappresentazione per le scuole per continuare a celebrare i settecento anni dalla morte di Alighieri
“E quindi uscimmo a riveder gli applausi. Quest’altra avventura è iniziata nel migliore dei modi per noi che abbiamo, sul palcoscenico, fatto rivivere i versi immortali del Sommo Poeta”.
Così, tra il serio e il faceto, Angelo D’Agosta, che in Inferno, Suite per Dante ha vestito i panni dell’Alighieri, ha commentato l’accoglienza del lavoro adattato e diretto da Giovanni Anfuso, nel giorno del debutto (il 25 agosto) nel Castello Ursino con un doppio spettacolo nell’ambito del Catania Summer Fest organizzato dal Comune.
“Sold out e pubblico entusiasta – ha aggiunto Davide Sbrogiò, un altro degli attori – per questa nuova versione dell’Inferno. Un primo bel successo in questa location per noi nuova, per uno spettacolo che sono certo ci darà grandi soddisfazioni”.
“Il pubblico ha risposto con molto calore – ha sottolineato l’altra interprete, Liliana Randi – ed è sempre bello constatare che un lavoro in cui metti l’anima, poi piace agli spettatori. Il pubblico era davvero e entusiasta”.
Inferno, Suite per Dante è stato costruito per essere più agile rispetto alla versione rappresentata in questi anni nelle Gole dell’Alcantara, nelle Cave del Gonfalone a Ragusa e a Noto, e poter così raggiungere il pubblico, in tempi di pandemia, in maniera più capillare. Scene e costumi sono di Riccardo Cappello, le musiche di Nello Toscano e i movimenti scenici di Fia Distefano. L’aiuto regista è Agnese Failla.
Dopo Catania lo spettacolo sarà rappresentato nel chiostro dei Benedettini di Militello il 17 settembre alle 21 e il giorno dopo alla stessa ora nel Cortile dei Gesuiti a Noto. Per informazioni è possibile chiamare il numero della produzione, il 347 6380512.
“Ogni volta che ci confrontiamo con Dante – ha sottolineato Giovanni Anfuso – accade qualcosa di particolare, di speciale. Un legame quasi magico si instaura tra chi propone i versi del Poeta e chi li ascolta. E a smentire chi si ostina a sostenere che di Cultura non si mangia e che quello di oggi è il mondo dei social e della povertà del linguaggio, si rinnova quel che noi definiamo ‘Il miracolo di Padre Dante’”.
“Così, un altro momento emozionante – ha aggiunto – lo abbiamo vissuto sul palcoscenico della Corte del Castello Ursino di Catania: è stato gratificante vedere tutto quel pubblico, assorto, che ripeteva, in sinc con gli attori, i versi dell’Alighieri”.
Perché, in Inferno, Suite per Dante, come ha spiegato il regista, “più che sulla spettacolarizzazione, abbiamo deciso di puntare sulla parola, sul verso, sulla terzina incatenata, sull’endecasillabo”.
“E ancora una volta – ha concluso – Dante ha vinto”.
Tra il pubblico molti giovani e anche diversi docenti e presidi, che hanno accolto l’invito di Simone Trischitta, giovanissimo presidente di Buongiorno Sicilia, che con Vision Sicily produce Inferno, Suite per Dante, di assistere allo spettacolo.
“Confermo – ha detto – che questo lavoro teatrale consente di approfondire punti di vista e tematiche d’attualità che non sempre la didattica, specie se a distanza, può prevedere. Per questo siamo orientati a mettere in piedi, in questo finale d’anno del settecentesimo anniversario della morte di Dante, anche uno spettacolo modellato apposta per le scuole”.