Anche quest’anno il saggista e giornalista Francesco Pira, professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Messina, è stato tra gli scrittori ospiti del Festival Internazionale Taobuk di Taormina edizione 2022.
Ha presentato il suo ultimo libro “Piraterie 2 La Vendetta” (Medinova Edizioni), nell’ambito di un incontro, moderato dalla giornalista Rachele Gerace della Gazzetta del Sud, su informazione e verità. Oggi, l’autorevolezza dell’informazione editoriale sembra essere più fragile anche a causa delle tante fake news che invadono il web e le piattaforme social. Inoltre, siamo entrati nell’era del Metaverso dove è sempre più difficile distinguere il reale dal virtuale.
“Sono felice – ha commentato il professor Pira – di ritornare a Taobuk Festival prestigioso evento che si svolge in una città magica. Sono stato già ospite del Festival nel 2019 e nel 2021. Ringrazio il Direttore Artistico Antonella Ferrara per questa opportunità di parlare di nuove tecnologie in una società in continuo mutamento nell’era del Metaverso. Taobuk è una vetrina internazionale di grandissimo prestigio e sono felicissimo di portare il mio modestissimo contributo”.
Proprio sull’importanza della qualità dell’informazione il professore Pira, durante il suo intervento a Taobuk, ha voluto dedicare una riflessione ad un caso di cronaca terribile che ha commosso tutta l’Italia. Una madre che uccide la figlia. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti e le sue mezze confessioni ha deciso di ucciderla, di metterla in un sacco e seppellirla. Infine, ha simulato un assurdo rapimento. Questo è accaduto a Mascalucia in Sicilia.
La nostra società registra i fatti di cronaca, piange, si divide e corre a commentare sui social. Ma in pochi s’interrogano sul percorso che la nostra società ha intrapreso ormai da tempo. “È molto semplice dare la colpa alla follia – ha affermato il professor Pira – per mettere a posto la coscienza. Dobbiamo riflettere su questa società incapace di intercettare i disagi. Adesso, che cosa ci rimane? L’immagine del sorriso della piccola Elena che ha smesso di vivere e di sognare, perché le è stato impedito da una mano assassina ed è la stessa mano della persona che le ha dato la vita”.
Ho raggiunto il professore Pira per scoprire quali sono i temi e le curiosità del suo nuovo libro.
Professor Pira è uscito il 31 dicembre 2021 il suo nuovo libro “Piraterie 2 La Vendetta” ci dica come mai ha scelto questo titolo.
«Si tratta della seconda edizione di Piraterie che ha avuto un successo straordinario. Insieme alla complicità dell’editore indipendente, Antonio Liotta, patron di Medinova, ho voluto trasformare il PIRAta buono, in un PIRAta molto cattivo, dal volto arrabbiatissimo che già dalla copertina (un lavoro straordinario del Maestro palermitano Nicolò D’Alessandro, autore anche delle precedente) è capace di raccontare cosa è successo nella nostra faticosa “social esistenza quotidiana”. C’è un aneddoto davvero buffo che voglio raccontare su questo libro: quando abbiamo parlato della copertina con il Maestro D’Alessandro e con l’editore Antonio Liotta, mi hanno chiesto un’immagine in cui ero particolarmente arrabbiato. Ma non l’ho mai trovata. E quindi era difficilissimo alterare i caratteri per rendermi in copertina un PIRAta adirato e molto brutto».
Professore a chi ha dedicato questo volume?
«Ho voluto dedicare il libro a quello che ho sempre definito mio cugino-fratello Ugo Grillo scomparso a soli 52 anni, stroncato da un terribile male».
Qual è la struttura di Piraterie 2 La Vendetta?
«Piraterie 2 La Vendetta riprende idealmente il percorso che avevo temporaneamente concluso nel 2018. Si tratta della raccolta di 125 articoli, pubblicati dal 23 settembre 2018 al 25 aprile 2021, sul quotidiano “La Sicilia” in un’apposita rubrica, denominata PIRAterie, che ogni domenica si è meritata la Terza Pagina del giornale. La prefazione porta la firma del giornalista Antonello Piraneo, Direttore Responsabile del Quotidiano “La Sicilia”, mentre la postfazione porta la firma di Cristina Graziano, docente di Lettere e giornalista. Piraterie 2 La Vendetta non è una replica del primo volume, ma fornisce una diversa analisi verticale e multifattoriale della società e questo viene evidenziato dalle sette sezioni, in cui il libro è stato suddiviso. Sfogliando le pagine potrete poi rendervi conto di come questo testo parli di noi. Da diversi anni subiamo la fragilizzazione del sistema informativo. Questo ha prodotto il risultato che i media si stanno, di fatto, trasformando in mero specchio della società anche nei suoi aspetti più deteriori. Una deriva che l’avvento dei social ha acuito e che la crisi generata dalla pandemia da Covid-19 ha ulteriormente complicato. Si è così è generata un’ulteriore pandemia, quella della disinformazione, capace di acuire le dinamiche della polarizzazione, che per loro natura si oppongono ai processi di partecipazione democratica».
Quindi il ruolo dei social network nella comunicazione è davvero importante…
«I social network sono diventati il mezzo più usato dai giovani e anche dagli adulti. Piattaforme che possiedono nuovi codici e nuovi linguaggi e che molto spesso veicolano la disinformazione e le fake news. Bisogna sfuggire alla semplificazione e alle distorsioni del determinismo tecnologico: questa è la grande sfida per andare oltre l’era della post-verità e i modelli di costruzione identitaria che essa sta imponendo. Ed è questo quello che voi, seppure in forma leggera e col sorriso amaro, riuscirete a comprendere leggendo il libro».
Prima di salutarla le chiedo di lanciare un messaggio a quanti leggeranno il suo libro.
«Spero che i lettori possano rivedersi nella descrizione della società che emerge in ogni pagina di questo testo. Inoltre, mi auguro che emergano sentimenti positivi e l’importanza del valore della persona, del rispetto per sé stessi e per gli altri».
Insomma, il professore Pira ha svolto un’attenta osservazione scientifica delle dinamiche relazionali tra due universi paralleli: la vita reale e la vita virtuale. Gli articoli che ha selezionato, per questa silloge, mostrano non solo il cambiamento in atto nell’era dell’informatica, dell’intelligenza artificiale e della robotica ma anche, e soprattutto, la spersonalizzazione dell’identità dell’individuo.
Il binomio apparire ed essere, di pirandelliana memoria, diventa il Leitmotiv del testo dove la paura è quella di non essere notati e proprio per questo perdiamo di vista la realtà.
Gli articoli espongono fatti di cronaca, interviste, dati precisi, percentuali scientifiche e ricerche condotte in diverse parti del mondo che il professore Pira, da buon sociologo e giornalista, ha saputo restituire ai lettori grazie ad una scrittura fluida e comprensibile a tutti.
Il grande sociologo Zygmunt Bauman ha spesso parlato di “relazioni liquide” e di “società liquida” e questo concetto è facilmente individuabile nel testo del professore Pira, poiché gli uomini, oggigiorno, tendono a instaurare “legami in connessione”, soggetti ad ogni tipo di fragilità ed instabilità. Il professore Pira da “inguaribile ottimista”, come lui stesso si definisce, ci invita a coltivare i sentimenti, a ritrovare il valore della correttezza e a scardinare quegli stereotipi che nel Ventunesimo secolo non si possono più né accettare e né tollerare.
Al professore Pira certa del suo impegno costante, della sua totale abnegazione al lavoro di ricerca e dei profondi valori umani che lo contraddistinguono, non mi resta che dire grazie per questa intervista e augurare a questo libro la fortuna che merita a nome mio e di tutto lo Staff del Magazine “Il Salto della Quaglia”.