Il Punitore al cinema me l’ero perso. Non ho visto neppure la serie televisiva, ma quello è più normale vista la mia idiosincrasia per i prodotti seriali. Strano aver perso questo film, da fan Marvel quale sono, soprattutto perché me ne sono sorbiti di pessimi (Morbius, Venom …), mentre questo The Punisher è molto rispettoso del fumetto, versione più moderna, rispetta le origini del personaggio e drammatizza a dovere la storia. Ho scoperto Il Punitore che avevo 12 anni, sugli albi a fumetti dell’Uomo Ragno Corno, come una sorta di vigilante senza maschera che girava per la città con un fucile ad alta precisione per ammazzare delinquenti. Un personaggio insolito per il periodo storico, una geniale intuizione di Gerry Conway e Ross Andru (gli effettivi creatori), anche se per sviluppare le sue potenzialità su carta ha dovuto attendere tempi migliori. Il film non è tanto ispirato al The Punisher classico dei tempi di Satn Lee e Roy Thomas, quanto alla saga Bentornato, Frank dei britannici Garth Ennis e Steve Dillon, molto più truce ed esplicita, che trovate edita da Panini Comics.
La storia narra le tragiche vicissitudini di Frank Castle (Jane), agente FBI, che si vede sterminare l’intera famiglia dagli uomini di Howard Saint (Travolta), intenzionato a vendicare la morte di un figlio provocata da un’azione di polizia. Frank diventerà The Punisher, uomo macerato dal dolore e dal desiderio di vendetta, farà piazza pulita di chi l’ha privato degli affetti e dedicherà la sua vita a una lotta senza quartiere contro la criminalità. La caratteristica del Punitore, sia su carta che al cinema, è quella di non fare prigionieri e di non lasciare alcun criminale in vita, lui è un giustiziere senza morale e privo di sentimenti, un vigilante che ha dimenticato il significato della pietà. Va da sé che la genesi del personaggio si ispira al giustiziere cinematografico di Winner e agli emuli italiani, che vedono sempre un uomo farsi giustizia da solo dopo essere stato colpito negli affetti familiari.
The Punisher è cinema di genere davvero ben fatto, un noir crudo e spietato, cinema d’azione puro, con inseguimenti spettacolari, incidenti, esplosioni, incendi, tutto ricostruito alla perfezione. Il regista cita nel finale i duelli western ala Mezzogiorno di fuoco, senza dimenticare Sergio Leone e molti film di gangster del passato. Il regista fornisce una versione quasi d’autore di un personaggio reietto, emarginato, che vive in una casa cadente e ha come unici amici i rifiuti della società. Ambientazione atipica rispetto al fumetto, ché non siamo a New York ma a Tampax e alcune sequenze sono girate a Porto Rico e a Kuwait City. Il film non ha avuto grande successo, al punto che il seguito (Punisher – zona di guerra, 2008) diretto da Lexi Alexander è uscito solo in DVD, anche se dicono che sia più fedele al fumetto. Dal film è stato tratto un videogioco e – tra il 2017 e il 2019 – hanno girato pure una serie televisiva di buon successo. Ottima la colonna sonora di Carlo Siliotto. La fotografia, cupa e spettrale, che ricrea le atmosfere del fumetto, diventa coloratissima nelle parti portoricane. Montaggio rapido, da film di pura azione nordamericano. Da vedere.
Regia: Jonathan Hensleigh. Soggetto: Gerry Conway & Ross Andru (fumetto). Sceneggiatura: Michael France, Jonathan Hensleigh. Fotografia: Conrad W. Hall. Montaggio: Jeff Gullo, Steven Kemper. Produttori: Avi Arad, Gale Anne Hurd. Case di Produzione: Lions Gate Films, Marvel Entertainment, Valhalla Motion Pictures, Artisan Entertainment. Distribuzione (Italia): Sony Pictures Entertainment Italia. Genere: Azione, Thriller, Poliziesco. Durata: 124’ (140’ versione estesa). Interpreti: Tom Jane (Frank Castle / The Punisher), John Travolta (Howard Saint), Will Patton (Quentin Glass), Laura Harring (Livia Saint), James Carpinello (John Saint, Robert Saint), Eddie Jemison (Micky Duka), Rebecca Romijn (Joan), John Pinette (Mr. Bumpo), Ben Foster (Spacker Dave), Roy Scheider (Frank Castle Sr.), Bonnie Johnson (Betty Castle), Samantha Mathis (Maria Castle), Marcus Johns (Will Castle), Russell Andrews (Jimmy Weeks), Kevin Nash (Il Russo), Mark Collie (Harry Heck), Tom Nowicky (Lincoln), Hank Stone (Cutter), Veryl Jones (Candelaria), Eduardo Yañez (Mike Toro), Omar Avila (Joe Toro), Marco St. John (capo polizia), Russell Durham Cumegys (Mike), Steve Raulerson (Yuri Astrov).