Ti vogliamo bene Francesco Nuti

Articolo di Gordiano Lupi

Maratona Nuti su Cine 34 per il sessantaseiesimo compleanno del regista – attore con la proiezione di Tutta colpa del Paradiso, Stregati, Il Signor Quindicipalle, Caruso zero in condotta, soprattutto di Ti vogliamo bene Francesco Nuti, un docufilm – inedito per la tv – scritto e diretto da Ennio Drovandi. Il documentario vede la presenza di Annamaria Malipiero (ex compagna di Nuti) e madre di Ginevra (che nel finale canta Sarà per te), oltre a Paolo Rossi – che ricorda la passione calcistica di Francesco – e Giovanni Veronesi, cui è affidato il prologo. Musiche del fratello Giovanni (coadiuvato da Baccini). Tutto parte da un evento organizzato da Drovandi nel 2018, che celebra il golden boy toscano degli incassi accanto al ragazzo d’oro del pallone, così come Paolo Rossi nel 1982 vinceva la Coppa del Mondo di calcio, Nuti vinceva una metaforica coppa del cinema. Non sarebbe mai stato un campione di calcio, Francesco da Narnali, neppure del biliardo, anche se l’amava e l’aveva ereditato dal padre, la sua strada era il cinema, il palcoscenico. Drovandi lo sottolinea cominciando il film con Puppe a pera, la storica canzone contenuta in Madonna che silenzio c’è stasera durante il metaforico concorso Dilettanti allo sbaraglio. Drovandi costruisce una sorta di fiaba, il rapporto tra un nonno e un bambino, l’incontro tra generazioni che trasmette l’amore per il cinema e la passione per Nuti, durante un lungo sogno che contiene spezzoni di film, canzoni, ricordi. La dimensione onirica è ideale per raccontare (in poco meno di trentacinque minuti) Francesco Nuti e il suo cinema, il rapporto con Novello Novelli, le donne della sua vita, gli amori intensi, le passioni smodate, l’altare e la polvere. Commovente il finale con Francesco in uno spezzone d’epoca che canta Sarà per te dal palco di Sanremo e la figlia Ginevra che riprende le note in studio componendo un duetto virtuale, dando vita a una simbiosi padre – figlia che non si potrà mai interrompere. Molto sincero il prologo di Veronesi che parla di Francesco come di una persona ancora viva e presente, che lui può andare a trovare, abbracciare, baciare; racconta Nuti come una parte di se stesso, dice che se ha fatto cinema lo deve soltanto al regista pratese; sogna un futuro dove i ragazzini potranno conoscere il lavoro di Nuti e apprezzarlo come cinema di poesia, oltre al fatto che potrebbero andare a fargli visita, perché Nuti è vivo e comprende l’amore che gli viene trasmesso. Altrettanto sincero il ricordo di Alessandro Benvenuti, che non tace i dissidi e le polemiche al tempo dei Giancattivi, la difficoltà a trovarsi in sintonia, non si arroga meriti, sa di non essere stato vicino all’amico nel momento del bisogno. Siamo uomini, con i nostri difetti, conclude. Ricorda con nostalgia la riunione provvisoria in occasione di Benvenuti in casa Gori, con il gruppo per l’ultima volta al completo. Bravo Drovandi, hai saputo fare un documentario poetico per celebrare tutta la poesia del nostro Francesco Nuti.

Scheda Ti vogliamo bene Francesco Nuti – Regia, Soggetto, Sceneggiatura: Enio Drovandi. Montaggio: Andre D’Amelio. Costumi: Tina Morello. Scenografia: Cosimo Desii. Anno di produzione: 2021. Durata: 31′ 30”. Tipologia: documentario. Genere: arte/biografico/docufiction. Paese di Produzione: Italia. Produzione: Film in Tuscany. Prima TV: Cine 34, 17 maggio 2021. Formato: DCP, colore. Musiche: Giovanni Nuti, Francesco Baccini. Interpreti: Francesco Nuti, Ginevra Nuti, Annamaria Malipiero, Ennio Drovandi, Francesco Petit-Bon, Paolo Rossi, Massimo Boldi, Christian De Sica, Alessandro Benvenuti, Giovanni Veronesi, Athina Cenci, Sabrina Ferilli, Ornella Muti, Massimo Ghini, Giampaolo Letta, Riccardo Rossi, Ivano Marescotti, Rita Dalla Chiesa, Pippo Baudo,Rosario Fiorello, Nancy Brilli, Gabriele Muccino, Enrico Montesano. Sinossi: La storia si dipana, nella sua semplicità, attraverso la narrazione che fa un nonno (Drovandi) al nipote. L’uomo è un amante del cinema e cerca di coinvolgere il piccolo in questa sua passione. Francesco Nuti è il suo idolo. Dopo l’ennesimo film di questo artista che i due hanno visto, l’uomo accompagna il bimbo a dormire. Poco dopo il ragazzino sogna una figura somigliante al nonno, che gli spiega i valori della vita, attraverso i film di Nuti.

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