Torna Guerrilla Metropolitana con “My Special Superhero”, cortometraggio che cita il cinema estremo degli anni ’70

Articolo di Gordiano Lupi

Torna Guerrilla Metropolitana – autore indipendente italiano che vive a Londra e lavora con questo pseudonimo – e ci spiazza non poco con un cortometraggio horror che cita a piene mani il cinema estremo degli anni Settanta. Un bizzarro e folle ritratto sociale, una condanna della società contemporanea che con il culto dell’immagine e l’individualismo sfrenato crea mostri, comportamenti aberranti, dipendenze non controllabili. My Special Superhero è un corto con valenza sociale e politica, condanna la superficialità, i falsi valori, tende a provocare, sconvolge uno spettatore impreparato che non ha mai visto cinema splatter e gore. Andy Warhol viene fuori con prepotenza dalla colorazione accesa e viva, tutta la Pop Art sta alla base della creazione artistica del giovane autore, che si mostra cultore del cinema espressionista tedesco degli anni Venti e del porno statunitense anni Settanta. Cinema psichedelico che ricorda molti nostri autori degli anni Settanta, primo tra tutti Joe D’Amato, che ha sperimentato ogni genere, anche i più estremi. Il corto è un trionfo di immagini, del tutto privo di dialoghi, come caratteristica del regista, montato con sequenze a velocità modificata e con effetti fotografici insoliti. Guerrilla Metropolitana interpreta due ruoli come attore, inoltre gira con mano salda una storia che mette a nudo l’ipocrisia della società contemporanea.

Un film molto più gore che splatter, con esibizione di parti anatomiche e di efferate sequenze di mutilazione; originale la contaminazione tra cinema erotico e horror, tipica della nostra tradizione, sia fumettistica che cinematografica. Tra le cose più originali la colorazione nitida da Pop Art e il montaggio rapido, quasi una pellicola del muto, per la velocità innaturale con cui è girata. Due parole sul cast. Interprete principale Madame So (protagonista anche del precedente lavoro BITS), sexy ed esuberante, supportata da Peter Frank (anche montatore) e Stella Rose (entrambi collaboratori regolari del regista). Concludo con l’interpretazione autentica da parte del regista e sceneggiatore Guerrilla Metropolitana: “Si tratta di un oltraggioso e malato cocktail di follia cinematografica. My special Superhero – a visual subtext of madness and rejection –  è una bizzarra e allo stesso tempo affascinante illustrazione di cinema sperimentale indipendente con venature horror, dove l’occhio è il solo spettatore e dove l’angoscia pone fine a quello che è un lieto fine, tipico del cinema mainstream”.

https://www.youtube.com/watch?v=x6BszcNM3ZM

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