Che idea stupenda ristampare il Braccio di Ferro di Bud Sagendorf! Sarebbe stato contento mio padre, nato un anno prima del personaggio che più amava nel mondo del fumetto (1929), trasmettendomi identica passione. L’Editoriale Cosmo, dopo aver pubblicato (nella serie Oro) sei volumi antologici del Braccio di Ferro Italiano di Sandro Dossi, ha pensato bene di dedicarsi a un’operazione meritoria, rimettendo in circolazione fumetti che si sono visti poco, come le strisce quotidiane del più valido collaboratore di Elzie Segar. Bud Sagendorf è figura di primo piano nel fumetto nordamericano, il suo lavoro è meritorio solo per il fatto di aver preservato le caratteristiche originali di Popeye, sia nelle strisce per i quotidiani che nei comics book. Il suo Braccio di Ferro è debitore di Segar in tutto e per tutto, conserva lo stesso stile umoristico e identici comprimari, inserendo alcune novità in linea con l’impostazione originale. Sagendorf è il continuatore ideale della saga, perché è stato per molti anni assistente di Segar, sin da ragazzino (17 anni), il suo contributo è molto più interessante di quanto non lo siano i fumetti dei pur bravi Bela Zaboly e Doc Winner, senza dimenticare Tom Sims. Segar muore nel 1938, ma la King Features Syndicate non si rivolge subito al suo assistente, in un primo tempo preferisce far lavorare su alcune idee ancora da sviluppare due autori esperti come Zaboly e Winner. Sagendorf inizia a occuparsi in pianta stabile di Popeye dal 1948, bilanciando tradizione e innovazione, dispensando omaggi al passato e slanci in avanti, inseguendo la modernità e i cambiamenti del costume. Il suo disegno è morbido e accattivante, meno legnoso di Segar, più semplice nei tratti e dinamico nei movimenti, uno stile leggero che cattura l’attenzione dei lettori del dopoguerra. In Italia gli albi di Popeye scritti e disegnati da Sagendorf hanno avuto una limitata circolazione nei primi anni Sessanta, mentre le strisce giornaliere si sono viste sulle pagine di Paese Sera e de Il Giorno, in tempi più recenti anche su Il Mago e Comix, ma una raccolta completa della sua produzione non è mai stata pensata. Negli Stati Uniti si ricordano gli albi editi da Dell Comics e successivamente da Gold Key Comics, che hanno contribuito a preservare la freschezza e la modernità del personaggio. Si contano ben duecento fascicoli consecutivi a firma Sagendorf! Certo, il materiale è molto, ma questa iniziativa della Cosmo – pur non proponendosi di ristampare tutto – ha ben cominciato pubblicando nei primi due volumi le strisce che vanno dal 1958 al 1964, secondo un corretto ordine cronologico. Purtroppo il programma prevede solo 4 albi dedicati al Popeye di Sagendorf, la speranza è che l’accoglienza del pubblico sia buona e che si decida di continuare. Il prezzo non è basso (euro 8,90) ma sono quasi 200 pagine di una delle serie a fumetti più riuscite degli anni Cinquanta – Sessanta. Unico limite la carenza di materiale redazionale, perché un commento più ampio sulle opere e un profilo accurato del suo autore sarebbero stati interessanti per i collezionisti. Il Braccio di Ferro italiano, invece, è tutta un’altra cosa (amo pure quello), il suo valore letterario è indubbiamente minore, ma conserva un fascino immutato nel tempo e presenta una concezione del tutto nuova del personaggio. Godiamoci questi gioielli umoristici di Sagendorf e ringraziamo l’Editoriale Cosmo per una grande idea, da sostenere e incoraggiare!
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Gordiano Lupi
Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Tra i suoi lavori di argomento cinematografico: Cannibal - il cinema selvaggio di Ruggero Deodato (Profondo Rosso, 2003), Orrore, erotismo e pornografia secondo Joe D’Amato (Profondo Rosso, 2004), Tomas Milian, il trucido e lo sbirro (Profondo Rosso, 2004), Le dive nude - Il cinema di Gloria Guida e di Edwige Fenech (Profondo Rosso, 2006), Il cittadino si ribella: il cinema di Enzo G. Castellari - in collaborazione con Fabio Zanello - (Profondo Rosso, 2006), Filmare la morte – Il cinema horror e thriller di Lucio Fulci (Il Foglio, 2006), Sexy made in Italy – le regine del cinema erotico degli anni Settanta (Profondo Rosso, 2007), Fellini - A cinema greatmaster (Mediane, 2008), Commedia Sexy all’Italiana (Mediane, 2009), Fernando di Leo e il suo cinema nero e perverso (Profondo Rosso, 2009), Cozzi stellari - Il cinema di Lewis Coates (Profondo Rosso, 2009 - edizione USA, 2011), Tinto Brass - poeta dell’erotismo (Profondo Rosso, 2010), Storia del cinema Horror Italiano – vol.1 – Il Gotico (Il Foglio, 2011), Laura Gemser e le altre (Profondo Rosso, 2011), Storia del cinema Horror Italiano – vol. 2 – Dario Argento e Lucio Fulci (Il Foglio, 2011), Storia del Cinema Horror Italiano – vol. 3 – Joe D’Amato, Umberto Lenzi, Ruggero Deodato, Pupi Avati e il cannibal movie (Il Foglio, 2012), Nude… si ride! - I registi e le attrici della commedia sexy - vol. 1 (Profondo Rosso, 2012), Grazie… zie! - I registi e le attrici della commedia sexy - vol. 2 (Profondo Rosso, 2012), Profumo di donna – le più belle attrici italiane degli anni Settanta (Profondo Rosso, 2013), Storia del Cinema Horror Italiano - vol. 4 - Anni Ottanta - Lamberto Bava, Alberto De Martino, Sergio Martino, Luigi Cozzi, Corrado Farina, Michele Soavi, Enzo G. Castellari (Il Foglio, 2013), Bruno Mattei - L’ultimo artigiano (Il Foglio, 2013), Soprassediamo! - Franco & Ciccio Story (Il Foglio, 2014), Il cinema di Gloria Guida (Il Foglio, 2015), Pasta e cinema (con Patrizio Avella - Il Foglio, 2017), Storia della Commedia Sexy - Volume 1 - da Sergio Martino a Nello Rossati (Sensoinverso, 2017), Tutto Avati (con Michele Bergantin - Il Foglio, 2018), Storia della Commedia Sexy - Volume 2 - da Carnimeo a Bottari (Sensoinverso, 2018), La grande abbuffata - storia cinema e cucina italiana (con Patrizio Avella - Il Foglio, 2018). Inediti, in via di pubblicazione: Umberto Lenzi, Laura Antonelli, Lacrima Movie, Nino D’Angelo e Commedia Erotica. Romanzi più recenti: Fame / Una terribile eredità (Perdisa, 2009 - Il Foglio, 2015), Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino (Acar, 2014), Miracolo a Piombino - Storia di Marco e di un gabbiano (Historica, 2015), Sogni e altiforni - Piombino Trani senza ritorno (Acar, 2018). Tre volte presentato al Premio Strega.