“La capacità di ascoltare la società è quanto mai preziosa di questo tempo ferito dalla lunga pandemia. Dalla sfiducia accumulata in precedenza verso l’informazione ufficiale ha causato anche un’infodemia dentro la quale si fatica a rendere sempre più credibile e trasparente il mondo dell’informazione”. Lo ha detto il Delegato Episcopale per le Comunicazioni sociali e la Cultura della Ce.Si. S.E. Mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa nell’omelia della celebrazione Eucaristica che si è svolta al Santuario Madonna della Lacrime di Siracusa dove i giornalisti dell’Ucsi hanno svolto la giornata regionale dell’Ucsi per festeggiare San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e comunicatori. La giornata regionale è stata promossa e organizzata dall’Ufficio comunicazioni sociali e cultura dell’Arcidiocesi di Siracusa, dall’Ucsi Sicilia e Siracusa, dall’Assostampa Siracusa e dal settimanale cattolico “Cammino”, con il sostegno dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia. La giornata è iniziata con un seminario di formazione per i giornalisti che si è svolto nel salone “Ettore Baranzini” sul tema “La nuova missione dei giornalisti narrare nell’era del Metaverso”. Metaverso è un termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash, libro di fantascienza cyberpunk, descritto come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. Tra i relatori il professore Francesco Pira, associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il
Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina; Domenico Interdonato, presidente dell’Ucsi Sicilia. L’incontro è stato aperto dai saluti di don Aurelio Russo, Consulente Ecclesiastico Ucsi Siracusa, del giornalista Alberto Lo Passo, presidente provinciale dell’Ucsi Siracusa e del segretario nazionale dell’Ucsi e Tesoriere regionale dell’Odg Sicilia Salvatore Di Salvo, del direttore del settimanale “Cammino” Orazio Mezzio e del segretario provinciale dell’Assostampa Siracusa Prospero Dente. Nel corso dell’incontro il professore Francesco Pira ha approfondito il tema e il messaggio di Papa Francesco di stare in rete come comunicatori cristiani; essere correttamente informati, essere aiutati a capire sulla base dei dati scientifici e non delle fake news, è un diritto umano. “La corretta informazione – ha detto il professore Francesco Pira – va garantita soprattutto a coloro che sono meno provvisti di mezzi, ai più deboli, a coloro che sono più vulnerabili”. “Quest’anno ricorrono i 400 anni dalla morte di san Francesco di Sales avvenuta il 28 dicembre del 1622 a Lione – ha aggiunto il presidente dell’Ucsi Sicilia Domenico Intedonato – San Francesco di Sales ci parla del cuore. Una missione che vede i giornalisti e i comunicatori impegnati nella difesa della verità dei fatti, raccontati senza giudizio, senza preconcetti ma con obiettività e sensibilità. La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto, delegato Episcopale per le Comunicazioni sociali della CeSi e concelebrata dal Consulente Ecclesiastico Ucsi Siracusa don Aurelio Russo e da don Raffaele Aprile, sacerdote del Santuario Madonna delle Lacrime. “Bisogna porgere l’orecchio ed ascoltare in profondità soprattutto il disagio sociale – ha detto nell’omelia l’arcivescovo di Siracusa Mons Francesco Lomanto – accresciuto dal rallentamento e dalla cessazione di molte attività importanti.
Andiamo, dunque, in profondità cogliendo l’essenza di ciò che si racconta. La comunione non è il risultato di strategie e programmi ma si edifica nell’ascolto reciproco tra fratelli e sorelle, nella pluralità e varietà delle voci. Infine ci ricorda Papa Francesco nella vera comunicazione, Dio e il Tu sono entrambi in uscita protesi l’uno verso l’altro. L’ascoltare è dunque il primo ed indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione; non si comunica se non si è prima ascoltati e non si fa buon giornalismo senza la capacità di ascoltare per offrire un’informazione solida, equilibrata e completa è necessario aver ascoltato a lungo. Per raccontare un evento o di esprimere una realtà o un reportage è essenziale avere saputo ascoltare disposti anche a cambiare idea, a modificare le proprie ipotesi di partenza. Accogliamo allora questi suggerimenti che ci vengono dalla parola di Dio, dal messaggio di Papa Francesco e anche noi vediamo nel nostro cuore, nel nostro gruppo, il processo sinodale esso sia una grande occasione di ascolto reciproco. Viviamo in questo tempo di grazia che ci viene offerto dando spazio all’ascolto dei suggerimenti dello spirito; all’ascolto cioè al racconto della vita, delle persone, della comunità, dei territori, dei contesti anche noi il mondo di Dio, quel mondo che rimane per sempre in cui l’uomo può vivere la vita”.