Il nuovo Dpcm, per contrastare l’emergenza Coronavirus, firmato dal premier Giuseppe Conte, contiene norme valide per tutto il territorio nazionale e norme che varranno a livello regionale,nella serata di mercoledì 4 sono state annunciate tutte le nuove misure previste e specificamente quelle riservate alle aree gialle, arancioni e rosse che entrano in vigore a partire da venerdi’ 6 novembre. La classificazione delle Regioni in uno dei tre scenari indicati,rosso,arancione e giallo è stata decisa dal ministero della Salute sulla base di 21 parametri di riferimento.
La Sicilia e’ nella fascia arancione. Alcuni dei parametri che serviranno per l’inserimento nelle diverse fasce sono stati indicati dallo stesso premier: si tratta dell’indice di contagio Rt, dei focolai e della situazione di occupazione dei posti letto e della saturazione delle terapie intensive negli ospedali. Dopo che il ministero della Salute, il Consiglio Superiore di Sanità, il Comitato tecnico scientifico si sono riuniti per stabilire il colore delle aree in cui è stato diviso il paese ,in questa particolare situazione di emergenza sanitaria e’ triste vedere Presidenti di Regione, Leader Politici Nazionali, Regionali e locali dichiarare pubblicamente che ogni decisione sia dettata dal colore politico e non da 21 parametri scientifici.Purtroppo vediamo spesso la fila interminabile di ambulanze, i medici e gli infermieri stremati dalla fatica, immagini che i cittadini indignati postano sui social.
Non è’ opportuno quindi che esponenti delle istituzioni tentano rimbalzi di presunte responsabilità sui diversi livelli istituzionali . È uno scaricabarile francamente imbarazzante e che non serve a nulla, non serve innanzitutto ai cittadini italiani e siciliani in particolare. Allo stesso tempo bisogna dare risposte concrete e veloci a imprenditori,partita iva, lavoratori,famiglie che saranno sempre di più in difficoltà.Evitiamo di esagerare nei toni, ascoltiamo le sagge parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che chiede unità, coesione e responsabilità e marciamo tutti nella stessa direzione.
Lavoriamo insieme per salvaguardare la salute dei cittadini e impegniamoci tutti a garantire risorse economiche adeguate e veloci a chi è fortemente penalizzato dalle scelte del Dpcm. Perché questa partita non la si vince o la si perde in una Regione o in un Comune. La si vince insieme, la vince l’Italia. Non rassegniamoci al lamento e non cediamo diventando vittime dei rimpalli di responsabilità.Dobbiamo pretendere di diventare una regione dove la sanità sia l’eccellenza.
Dove la competenza ha un valore. Dove il contrasto alle epidemie sia efficace. Dobbiamo pretendere di diventare una Regione in cima alle classifiche di buona sanità piuttosto che lamentarci solamente . E’ necessario costruire quadri di regole e di automatismi chiari e trasparenti, capaci di dare risposte alle criticità .Serve uno sguardo lungo. Altrimenti si rischia di dire e fare cose come se non ci fosse un domani. Ma il domani c’è, e va preparato adesso, serve una strategia di Paese Unito che insieme affronta l’emergenza e la pandemia ma non intende arrendersi .