“Un anno con Salinger”, una commedia di formazione dallo stile garbato e intelligente

Articolo di Paolo Quaglia

Ragazzina poco più che ventenne sogna di fare la scrittrice e di diventare brava. Dopo una visita a New York lascia il paesino anonimo e il fidanzato del caso per traferirsi nella Grande mela. Come in tutte le favole parte dal principio, in una casa editrice come segretaria (erano gli anni 90 ). Pregio di Joanna è, tra gli altri, avere a che fare con J.D Salinger. La casa editrice rappresenta il mitico scrittore eremita ancora vivo in quel tempo. Il compito della giovane è di rispondere alle numerose lettere di ammiratori dello scrittore, utilizzando un modello di approccio molto standard e impersonale. Leggendo la stima e l’affetto che Salinger suscita nelle persone Joanna decide di cominciare ad adattare ogni risposta alla personalità di chi ha scritto il messaggio. Un anno con Salinger è commedia di formazione dallo stile garbato e intelligente.

Tratta da un romanzo della vera protagonista racconta la passione per le parole e quanto sia necessario credere nei sogni. Il giovane Holden ha liberato tre generazioni d’individui e lo stile del tutto personale di Sallinger lo ha reso punto di riferimento eterno nell’immaginario collettivo. Jo è in quel momento della vita in cui non si hanno ancora ben chiare le cose, il regista mostra il passaggio da una giovane ragazza curiosa e affascinata a un’amante della letteratura.

Leggendo Holden il cuore e la mente della protagonista si attivano passando dalla sana curiosità alla passione. Una sceneggiatura lieve e intrisa di citazioni importanti fa del film una certezza per gli amanti della letteratura. Imparare la vita, un passo alla volta facendosi fagocitare dai propri interessi è la morale che il film vuole trasmettere. Jo cambia, la sua ingenuità si trasforma in consapevolezza facendole apprezzare il suo capo (un’ottima Sigourney Weaver) e scoprire quanto l’intimità degli individui sia elemento essenziale creare parole.

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