Nino D’Angelo incontra Mariano Laurenti, un maestro del cinema popolare, soprattutto della commedia sexy elegante, abbandona la sceneggiata classica corretta al moderno, optando per una più semplice commedia musicale. Un jeans e una maglietta è Nino D’Angelo movie a tutti gli effetti, perché lui è il protagonista indiscusso, senza il biondo scugnizzo napoletano la pellicola non avrebbe ragione di esistere. Fotoromanzo musicale, in questo caso sarebbe la definizione giusta, vista la trama esigua da un punto di vista sentimentale, integrata da qualche intermezzo comico gestito da Bombolo e Cannavale. Vediamo in breve la storia. Nino (D’Angelo) e Annamaria (Olivieri) si conoscono a Capri, dove il primo fa il gelataio in un albergo insieme a un amico cameriere (Cannavale) mentre la seconda è in vacanza con il ricco genitore (Villa). Il primo incontro avviene sul molo del piccolo porto dove la ragazzina deve rimettere in sesto la catena della bicicletta: Nino si offre di riparare il mezzo e subito dopo le compra un panino. Soltanto in albergo Nino comprende che Annamaria è una ricca cliente e capisce che il suo amore dovrà superare ostacoli non indifferenti, come la rivalità di Tony (Somma), antipatico e spocchioso pretendente che il padre vorrebbe far sposare alla figlia. Vengono fuori le differenze sociali e i contrasti: lei milanese snob e viziata (sin troppo caricaturale), lui un povero guaglione napoletano che fa il gelataio ma sa cantare. L’amore trionfa, dopo alcune scaramucce di gelosia e passione, appianate da Cannavale che si spaccia per barone e dice di essere il padre di Nino. L’ostacolo più grande è la resistenza del padre di Annamaria che per la figlia sogna un matrimonio altolocato, ma Cannavale fa capire al genitore quanto sia importante l’amore, ricordandogli i tempi in cui la fiamma della passione ardeva anche nel suo cuore. Storie comiche parallele vedono protagonisti Bombolo e Cannavale. Il primo è un buffo bagnino mangiatore di spaghetti, incapace a nuotare, preso di mira dagli scherzi feroci di un gruppo di bagnanti; il secondo manda avanti una relazione d’amore interessata con una turista straniera (Di Luzio), credendola ricca, ma finiranno per ingannarsi a vicenda. Ottimo il finale con Nino D’Angelo in riva al mare che canta una canzone d’amore e lancia sassi in mare mentre Annamaria lo raggiunge e insieme si rotolano sul piccolo molo, bagnandosi maglietta e jeans, finalmente stretti in un abbraccio d’amore.
La pellicola gode della stupenda fotografia marina di Capri, curata da Giuseppe Berardini, che immortala i punti più suggestivi dell’isola, dai faraglioni alle piazzette, passando per i vicoli contorti e le spiagge esclusive. Scenografia naturale ai massimi livelli, sin dalle prime sequenze in battello che ci mostrano Nino e Vincenzo (Cannavale) diretti a Capri per lavoro. Soggetto scritto dal produttore Calabrese insieme a D’Angelo, che aggiunge una nota autobiografica, visto che ha fatto davvero il gelataio prima di sfondare come cantante. Sceneggiatura degli esperti Regnoli e Laurenti, con la collaborazione di Calabrese (onnipresente, pensa anche alla scenografia). Un film voluto dal produttore e dal cantante-attore, ormai lanciato verso il successo, girato in maniera lineare e senza particolari evoluzioni da un diligente Laurenti che dirige molto bene attori dalle capacità recitative non eccelse, se escludiamo Cannavale il solo vero interprete che conosce a fondo il mestiere. Alcune scelte di regia a base di parti oniriche e di romantici ralenti con corse sulla spiaggia risultano felici e interessanti, così come l’audio in presa diretta conferisce immediatezza e realismo ai dialoghi tanto da farli sembrare spesso improvvisati. La macchina da presa di Laurenti si muove con delicatezza tra le grotte azzurre di Capri e sul lungomare, non abusa di zoom e di primissimi piani, ma confeziona una commedia elegante e sobria, ancora godibile. I dialoghi sono ai minimi termini ma risentono molto dello slang giovanilistico degli anni Ottanta, quindi andrebbero storicizzati. Alcune sequenze sono geniali ma sono quasi tutte di argomento musicale: Nino telefona alla ragazzina, le canta Rock and Roll e intorno a lui tutti si muovono al ritmo della canzone; Guagliuncella viene sceneggiata come un brano di commedia musicale, così come una canzone intonata al semaforo fa fermare il traffico e persino il vigile urbano chiede comprensione e si mette ad ascoltare. Le sequenze comiche sono interessanti, Bombolo si ritaglia una parte slapstick, da cartone animato, composta di buffe mangiate di spaghetti, tuffi in acqua, annegamenti, tentativi di maldestri approcci, schiaffoni per ammazzare zanzare, condite dalle solite smorfie e pianti tipici del suo repertorio. Enzo Cannavale è bravissimo, come sempre, un vero attore napoletano di grande scuola comica, interpreta il padre putativo di Nino con professionalità, così come è a suo agio nei panni del cameriere e dell’amante interessato della turista americana.
Un jeans e una maglietta è commedia vacanziera, fotoromanzo musicale, a tratti persino musical perché certe canzoni di D’Angelo vengono sceneggiate con la partecipazione degli attori (la telefonata, la canzone al semaforo, il finale sul molo …), musicarello in salsa napoletana, persino commedia sofisticata giovanilistica con pochi accenni sexy. Un esperimento divertente che unisce sentimento, musica napoletana e un pizzico di comicità, puntando tutto sulla notorietà di Nino D’Angelo. Consacrazione definitiva del cantante partenopeo al successo. Un film meno napoletano rispetto ai precedenti, che decreta l’inizio di una nuova fase caratterizzata da pellicole sentimentali che possono essere apprezzate su tutto il territorio nazionale.
La critica è negativa su tutti i fronti. Il Davinotti on line (a firma M. MJ Davinotti Jr.): “Sceneggiata alla Nino D’Angelo che mescola musica e sentimento con un pizzico di umorismo (…). Commovente ingenuità in ogni riga della sceneggiatura, che evolve da un soggetto più che scontato (…). Fa tenerezza vedere la semplicità con cui si esprimono i protagonisti, non si capisce se figlia della loro recitazione approssimativa o dell’assenza di una vera sceneggiatura. Di sicuro quel che ne esce è un film per ragazzotti o semplicemente per fan del caschetto d’oro. Gli altri faranno bene ad astenersi. Da Cannavale ma soprattutto da Bombolo c’era da aspettarsi di più”. Paolo Mereghetti (una stella): “Amore e differenze sociali nella Capri turistica. Un cameriere – cantante (D’Angelo) conquista la figlia (Olivieri) di un industriale del Nord, già sposa promessa di un pari grado. Tante canzoni, qualche sketch improbabile, l’infaticabile Cannavale come saggio precettore che fa trionfare i buoni sentimenti napoletani: oggi sarebbe un film antileghista”. Pino Farinotti e Morando Morandini confermano una misera stella con implicito giudizio negativo, il primo si limita a un riassunto della trama, il secondo omette pure quello, ma per onestà intellettuale aggiunge che per il pubblico le stelle sono due. Marco Giusti (Stracult): Nino D’Angelo incontra mariano Laurenti, maestro della commediaccia. Ne viene fuori una sceneggiata molto più forte di quelle dirette da Ninì Grassia, con l’apporto di caratteristi come Bombolo e Cannavale. Di botto Nino D’Angelo straccia il re delle sceneggiate (Merola, nda) che si presenta contemporaneamente con Guapparia”. Abbiamo già cercato di spiegare come non sia tecnicamente corretto parlare di sceneggiata, a proposito di questo film, molto più vicino ai temi della commedia musicale di argomento vacanziero. Il nostro giudizio è del tutto diverso.
Il testo della canzone Un jeans e una maglietta. Nu jeans e na maglietta/ ‘na faccia acqua e sapone/ M’ha fatte nnammurà/ Questa semplicità/ Ma tu me daje retta/ Dice ca si guagliona/ E nun’ha tiene ancora/ L’eta’ pe ffa’ ll’ammore/ Tu quindici anne/ ma sei gia’ donna/ Anche se piccola d’età/ Nunsaccio ancora/ Nemmeno o nomme/ e da mia te sento già/ M’ha fatto ‘nnammurà/ Quell’aria da bambina che tu hai/ Nun me fa cchiu’ aspettà/ O tiempo vola e tu peccato faje/ Me fanno annammurà/ Pure e capricce e smorfie ca me faje/ Me fanno cchiu’ attaccà/ Tu nun me capisce o male ca me faje/ Iamme damme sta vocca/ Viene astrigneme e mane/ E scrivimmelo ‘nzieme/ Stu romanzo d’ammore/ M’he fatte annammurà/ Che colpa tengo si te voglio già/ Tu si guagliona ma/ Pe’ chist’ammorenun ce vo’ l’età/ Pecche’ nun te cunvince/ Ancora me ne cacce/ Dimmi che non ti piaccio/ È questa la ragione/ Alze l’uocchie a terra/ Guardame buone ‘nfaccia/ Dice ca so io pagliaccio/ Sfotte a tutt’e’ guaglione/ Tu quindici anne/ Ma sei gia donna/ Anche se piccola d’età/ Nunsaccio ancora/ Nemmeno o nomme/ e da mia te sento già/ M’ha fatto ‘nnammurà/ Quell’aria da bambina che tu hai/ Nun me fa cchiu’ aspettà/ O tiempo vola e tu peccato faje/ Me fanno annammurà/ Pure e capricce esmorfie ca me faje/ Me fanno cchiu’ attaccà/ Tu nun me capisce o male ca me faje/ Iamme damme sta vocca/ Viene astrigneme e mane/ E scrivimmelo ‘nzieme/ Stu romanzo d’ammore/ M’he fatte annammurà/ Che colpa tengo si te voglio già/ Tu si guagliona ma/ Pe’ chist’ammorenun ce vo’ l’età.
Regia: Mariano Laurenti. Soggetto: Francesco Calabrese, Nino D’Angelo. Sceneggiatura: Piero Regnoli, Francesco Calabrese, Mariano Laurenti. Fotografia: Giuseppe Berardini. Montaggio: Carlo Broglio. Musiche: Franco Chiaravalle, Nino D’Angelo. Arrangiamenti e Direzione: Franco Chiaravalle. Edizioni Musicali: Gesa (Milano). Scenografia: Francesco Calabrese. Costumi: Franco Massari. Aiuto Regia: Franco Metz. Ispettore di Produzione: Enzo Berri. Direttore di Produzione: Armando Morandi. Operatore alla Macchina: Sandro Tamborra. Assistenti Operatore: Carlo Maria Montuori, Franco Fraschetti. Assistente al Montaggio: Anna D’Angelo. Trucco: Silvana Petri. Fonico: Roberto Forrest. Microfonista: Stefano Rossi. Attrezzista: Francesco Raffa. Capo Elettricisti: Marcello Valesani. Capo Macchinisti: Wladimiro Salvatori. Pellicola: Kodad Eastmancolor. Macchine da Presa: Arco 2. Teatri di Posa, Sviluppo e Stampa: Cinecittà spa. Mixage: Fausto Ancillai. Produttore: Francesco Calabrese. Casa di Produzione: Gloria Cinematografica. Interpreti: Nino D’Angelo, Roberta Olivieri, Gabriele Villa, Fiorella Masselli, Benito Artesi, Dino Somma, Laura Barbonett, Bombolo (Franco Lechner), Enzo Cannavale. Canzoni cantate da Nino D’Angelo: Rock and Roll, Gagliuncella, Nu’ jeans e na’ maglietta (arrangiamenti del maestro Visco), Nuie, Aggio scigliuto a te, Sotto e stelle. Collaborazione: Ente Turismo Capri (location esterne).