Lo trovi in fondo alla borsa, tutto ripiegato e ti guarda come se
ti fossi dimenticato di lui.
Non puoi staccarti da lui.
È lì sul tavolo mentre lavori, lo guardi e lo aspetti e ti aspetta.
Ti guarda e ti consola; il pensiero che dopo il dovere c’è il
piacere di stare con lui.
È impagabile sempre pronto, non ha bisogno di fili, cuffie o altri
aggeggi; è autonomo, libero, vola e fa volare.
Ti inforchi gli occhiali, lo apri e ti immergi nel mondo in cui lui ti porta.
Non c’è nulla di più accogliente, nulla di più consolatorio, nulla
di più rilevante di quelle righe, di quelle parole, di quelle
emozioni che sono inspiegabili.
Un bicchiere di latte caldo con il miele, una sedia a dondolo,
una coperta sulle gambe ed una pila di loro: i libri.
L’uomo non ha bisogni particolari e tutto quello che
desideriamo, in verità, ce lo creano come bisogno.
L’uomo ha solo bisogno di tranquillità dell’animo e di serenità
attorno a lui.
Niente di più e niente di meglio.
Immagina una sedia comoda, una coperta per le gambe, una
pila rassicurante di libri ed un cane disteso ai piedi in
adorazione e sonno che ogni tanto sbuffa e socchiude un occhio.
Un gatto che saltella e poi si apposola sulle ginocchia a fare calduccio.
Niente è più bello di questo.
Quando la fine arriverà, vorrei che mi trovasse così.
Certe volte abbiamo il bisogno di sedersi, certe volte sedersi è ritrovarsi ed è ritrovare l’immagine di noi stessi.
Un libro può essere discreto compagno, guida nella notte e parsimonioso scrigno di pensieri, di sogni e di conoscenza.
Un libro è naturalmente senza fili, senza batterie, senza scorie: il futuro senza inquinamento era già stato inventato.
Un libro può…
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