Un plauso all’Associazione Meter che ha aperto alla vigilia del Giubileo una Porta Santa Virtuale

Articolo di Francesco Pira

Don Fortunato Di Noto, Presidente e Fondatore: “ogni porta che si apre porta con sé anche una responsabilità,dietro ad ogni schermo si nascondono tesori, ma anche insidie”.

Ci stiamo preparando e avvicinando al Giubileo 2025. Le parrocchie e le comunità sono in fermento e ringraziano e lodano Dio per la grazia che riceveranno.

Un anno speciale in cui i cristiani sono chiamati a dare la propria testimonianza come autentici “Pellegrini di speranza” che camminano verso il Signore. Un Dio che offre il suo perdono e la sua misericordia a quanti hanno bisogno di supporto e aiuto.

Tutti dovremmo interrogarci su quanto siamo disposti ad impegnarci per un mondo migliore. Ogni giorno, siamo chiamati ad operare in diversi ambiti e il nostro compito è quello di puntare al bene comune.

Papa Francesco, annunciando all’Angelus l’Anno della Preghiera che precede il Giubileo 2025, ha così esortato i fedeli: «Vi chiedo di intensificare la preghiera per prepararci a vivere bene questo evento di grazia e sperimentarvi la forza della speranza di Dio. […] Un anno dedicato a riscoprire il grande valore e l’assoluto bisogno della preghiera nella vita personale, nella vita della Chiesa e del mondo» (Angelus, 21 gennaio 2024).

In foto il professor Francesco Pira e Don Fortunato Di Noto relatori di un convegno sui minori

Papa Francesco continua a pregare per quei territori che vivono il dramma della guerra e ci chiede di riscoprire la preghiera nella vita personale, nella vita della Chiesa e del mondo intero. La preghiera orienta ogni cristiano, dona luce al suo cammino e lo conduce verso la Porta Santa. Il Santo Padre ci chiede di aprire il cuore e di non blindarlo a causa dei tanti “ismi” che ci circondano (egoismo, individualismo, egocentrismo).

Stiamo vivendo un tempo che non ci permette di scoprire la gioia del silenzio. Le nostre vite sono frenetiche e trascorriamo online tante ore.

Purtroppo, sempre più spesso, accade che sui social tendiamo ad assumere modelli di identità predeterminati pur ritenendo di esprimere la nostra individualità. Attuiamo una sorta di mimetizzazione che ci permette di essere accettati dagli altri. Diamo vita ad un “io performativo” con il preciso scopo di ottenere il gradimento del nostro pubblico.

La rete offre tante opportunità e nasconde anche tanti pericoli. Da sociologo della comunicazione, ho studiato numerosi fenomeni e devianze. I giovani appaiono sempre più fragili, costantemente connessi col mondo e più isolati.

I genitori sono ancora poco consapevoli dei pericoli e dell’uso che i loro figli fanno delle nuove tecnologie. I report diffusi in occasione della “Giornata sulla sicurezza informatica” ci presentano un quadro allarmante, con bambini e ragazzi sempre connessi e genitori spesso all’oscuro dell’uso o dell’abuso dei figli sulla rete e con la rete.

Numerose indagini dimostrano come violenza e cyberbullismo non siano più marginali, ma prassi comportamentale. Il sexting risulta molto diffuso cosi come il reveng porn e il sextortion.

Ecco, perché gli adulti hanno il dovere di presidiare e di educare i ragazzi ad un uso consapevole del web. Non bisogna demonizzare, ma guidare ad un corretto utilizzo delle tecnologie ed è davvero bella l’iniziativa dell’Associazione Meter dedicata all’apertura della Porta Santa Digitale.

L’invito che ci viene rivolto è quello di aprire la Porta Santa Digitale. Il click degli utenti rappresenta un gesto simbolico ovvero “l’apertura di una porta verso il mondo virtuale, un mondo fatto di sapere, ricerche e novità”. Inoltre, sottolinea l’Associazione Meter, “ogni porta che si apre porta con sé anche una responsabilità”, visto che “dietro ad ogni schermo si nascondono tesori, ma anche insidie”.

Un’idea meravigliosa quella dell’Associazione Meter di cui è Fondatore e Presidente Don Fortunato Di Noto, perchè mira alla conoscenza e all’impegno per un mondo digitale più sicuro per tutti ed io non potevo non lasciare il mio “click”.

Don Fortunato Di Noto, è un sacerdote siciliano, di cui mi onoro di essere amico, incardinato nella Diocesi di Noto (SR), nel web ha posto le radici della sua missione. Le “periferie digitali” sono divenute la sua dimora; sono il luogo in cui investe le sue energie, l’antro tetro in cui cerca di dissiparne le ombre. Nella parte oscura e insidiosa del web è impegnato nella lotta al nefando ed esecrabile crimine della pedofilia e della pedopornografia. Il suo grido non conosce silenzi; il suo impegno non conosce tregue.

Figura poliedrica ma sobria, uomo schietto ma accorto, alla fervente attività pastorale unisce la costante missione dell’Associazione Meter, della quale è fondatore e presidente, ma soprattutto motore inarrestabile. Il monitoraggio della rete, l’azione di denuncia, l’attività di formazione e di sensibilizzazione sul triste fenomeno degli abusi sessuali sui minori, il sostegno delle vittime sono il suo mandato quotidiano.

Di fatto, l’Associazione Meter ci esorta ad un responsabilità educativa. Non possiamo affermare che i ragazzi sono vittime dei media. Lasciarli da soli ci pone di fronte ad alcune fondamentali criticità. Noi adulti non possiamo continuare ad essere “adultescenti” inconsapevoli, ma dobbiamo diventare attori coscienti e consci della società. Non basta fronteggiare le emergenze e i problemi. Occorre comprendere quali sono le opportune esigenze educative e per farlo dobbiamo puntare alla formazione continua.

La famiglia, la scuola, la Chiesa, le associazioni e la politica devono dar vita ad un patto di responsabilità. Un vero e proprio viaggio mano nella mano. Un cammino dove tutti siamo veramente “Pellegrini di Speranza”.

Chiediamoci se siamo pronti a ritrovare quei valori che sembrano ormai perduti. In modo particolare, rivolgiamo il nostro sguardo verso l’amore per noi stessi e per gli altri, in ogni circostanza e in ogni ambiente che sia reale o virtuale.

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