Dopo la vigorosa ripresa degli imponenti lavori di ristrutturazione, San Francesco del Prato sembra non volersi più fermare, per regalare a Parma, Capitale Italiana della Cultura, quel tempo rubatole dalle circostanze ma che ora si manifesta nella possibilità di vedere con i propri occhi il frutto di un’impresa audace e collettiva.Se già dal 19 settembre sono state riattivate le visite in quota sulla facciata per godere del rosone e ammirare da una posizione privilegiata la città e il suo centro storico, nei giorni sabato 24 e domenica 25 ottobre, le porte della chiesa – la cui consacrazione è stata recentemente annunciata dal vescovo Enrico Solmi per il 2 maggio 2021 – si apriranno eccezionalmente nell’ambito dell’iniziativa I Like Parma, per permettere la contemplazione delle navate senza impalcature e ponteggi.
L’ingresso, in totale sicurezza, offrirà uno scorcio sullo stato attuale di uno sforzo letteralmente collettivo volto al recupero di un monumento gotico unico al mondo che, a pochi passi da Cattedrale e Battistero, da secoli aspetta di riportare alla luce il suo grande valore storico-culturale, le sue audaci linee architettoniche e la sua particolare evoluzione nel tempo.«Quello che si vedrà è solo l’assaggio di una ricchezza artistica fuori dall’ordinario», puntualizza Don Alfredo Bianchi, direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Parma.
«Per la restituzione ufficiale alla vista del Cristo della chiave di volta e dei frammenti di affreschi quattrocenteschi riemersi durante i lavori bisognerà aspettare ancora un po’. Ma quella offerta dalle visite dei prossimi weekend è già di per sé un’opportunità straordinaria per penetrare nel processo di rinascita di un universo spirituale e artistico reclamato da un’intera città e non solo».Come hanno sottolineato gli assessori Michele Guerra e Michele Alinovi, la prudenza e la responsabilità hanno suggerito di allargare su due fine settimana l’edizione 2020 di I Like Parma, iniziativa che, attraverso la riappropriazione di luoghi significativi, anche in trasformazione, favorisce lo sviluppo di quella difesa civica nutrita dalla conoscenza e dalla consapevolezza dell’importanza del patrimonio artistico della città.