“Una vita in fuga”, un ottimo film biografico tratto da un romanzo verità di Jennifer Vogel

Articolo di Gordiano Lupi

Un ottimo film biografico tratto da un romanzo verità di Jennifer Vogel (Dylan Penn) che racconta la sua vita accanto a un padre irresponsabile e immaturo (Sean Penn), dedito ad attività criminali sempre più assurde, bugiardo patologico, pervaso da manie di grandezza. Sean Penn dirige i figli, Dylan e Hopper, nel ruolo di Jennifer e Nick (adulti), interpretando da par suo il carattere di un padre innamorato della figlia, ma del tutto incapace di svolgere il proprio ruolo. Il film racconta le fughe e le follie paterne, l’alcolismo della moglie, la partenza della figlia disperata che non vuol subire le molestie di un patrigno ubriacone e il tentativo di ricongiungersi a un padre che da piccola vedeva come un eroe. Jennifer diventa giornalista con la sola forza della volontà, il padre le scrive dalla prigione, quando esce tenta di rivederla e di riallacciare un rapporto costruito su vecchie menzogne, fino al folle colpo delle banconote false e alla morte in diretta con la polizia che lo insegue nell’ultima prodezza della vita. La storia è narrata come un lungo flashback, con la voce fuori campo della figlia, dal suo punto di vista, alternando parti oniriche e ricordi di fanciullezza e adolescenza. Tra tutti i pensieri del passato ricorre il giorno del compleanno del padre, che cade nella ricorrenza dell’indipendenza americana e che John vive come una festa decretata in suo onore. La storia del rapinatore e falsario John Vogel è narrata con grande senso del ritmo, suggestioni sentimentali e parti romantiche, senza tralasciare crudezza e realismo, oltre a sequenze di azione davvero ben fatte. Fotografia di un Nord America innevato e bruciato dal sole, colonna sonora che va da Bach al rock and roll, con suggestioni country, interpretazioni di grande livello, regia solida. Non sarà un capolavoro, come sostiene parte della critica, ma se questo è un film mediocre (che pellicola hai visto, Pontiggia?), gran parte del cinema italiano non dovrebbe neppure vedere la luce. Lo spettatore apprezza un insolito ritratto di amore paterno, un rapporto padre – figlia che travalica la vita, compenetrato di amore e odio, di nostalgia e rimpianto, di senso del passato che avrebbe potuto essere diverso. Non curatevi dei critici, giudicate da soli, non ve ne pentirete. 

Regia: Sean Penn. Soggetto: Jennifer Vogel (romanzo). Sceneggiatura: Jez Butterworth, John-Henry Butterworth. Fotografia: Daniel Modr. Montaggio: Michelle Tesoro, Valdis Oskarsdottir. Musiche: Joseph Vitarelli. Scenografia: Craig Sandells. Costumi: Patricia J. Henderson. Produttori: William Horberg, John Kilic, Fernando Sulichin. Genere: Drammatico. Paese di Produzione: Usa, 2021. Durata: 107’. Titolo Originale: Flag Day. Case di Produzione: Wonderful Films, Rahway Road Productions, New Element Media, Clyde Is Hungry Films, Conqueror Productions. Distribuzione (Italia): Lucky Red. Interpreti: Dylan Penn (Jennifer Vogel), Sean Penn (John Vogel), Jadyn Rylee (Jennifer adolescente), Addison Tymec (Jennifer bambina), Josh Brolin (zio Beck), Katheryn Winnick (Patty Vogel), Eddie Marsan (sig. Emmanuele), Hopper Jack Penn (Nick Vogel), Norbert Leo Butz (Doc), Dale Dickey (nonna Margaret), Bailey  Noble (Debbie).

Related Articles