“Uno scugnizzo a New York”, un film interamente girato senza mai inquadrare Napoli

Articolo di Gordiano Lupi

Uno scugnizzo a New York è il solo Nino D’Angelo movie interamente girato senza mai inquadrare Napoli, la periferia urbana, i paesi limitrofi della costiera. Napoli è presente solo nei ricordi e nelle speranze dei protagonisti, quasi tutti emigrati che sognano di ritornare in patria. Nino Esposito (D’Angelo) è uno scugnizzo (un ragazzino di strada napoletano) che si è trasferito a New York per fare fortuna, ma per il momento ha trovato soltanto un amico aspirante pugile come Matumba (Davis), senza un dollaro in tasca, proprio come lui. I due amici prima si impiegano a vendere latte porta a porta, ma vengono licenziati perché Matumba non riesce a piazzare niente, poi si danno a piccoli espedienti per rimediare qualche soldo. Fondamentale nell’economia del film la conoscenza con Anna (Vegliante) e Lucy (Sasso), la prima figlia di italiani (Burinato e Cerusico) gestori del Caffè Napoli, la seconda americana purosangue. Nino vive il solito amore contrastato di ogni pellicola, perché Anna è corteggiata dallo strafottente Morris e la madre della ragazza vorrebbe che lo sposasse, mentre il padre è più conciliante. Nino fa lavoretti occasionali, cerca di guadagnare i soldi che servono per portare a cena e a ballare la sua ragazza, fino a quando non ottiene successo come cantante e viene assunto da un ristorante. Tutto finisce bene, come tradizione, anche per merito di Matumba (detto Nino, per comodità) che sconfigge sul ring un campione locale e fa guadagnare un sacco di soldi all’amico che aveva scommesso su di lui. I quattro decidono di partire per Napoli, Nino comunica la sua volontà ad Anna addirittura dalla televisione e scappa subito in aeroporto, dove attende il suo arrivo. Un po’ di suspense ci sta tutta ma il finale vede la solita corsa al ralenti, il bacio d’amore e in sottofondo una canzone.

Uno scugnizzo a New York è commedia sentimentale basata su una trama da  fotoromanzo ricca di vistose incongruenze e di una sceneggiatura piena zeppa di buchi. Il finale grottesco si perdona soltanto per la ricerca di un effetto sorpresa e perché tutto sommato ci troviamo in una dimensione da favola per adolescenti, non certo in un film realistico. Tra le cose migliori una suggestiva panoramica aerea di New York che mostra le ormai scomparse Torri Gemelle, la Baia di Hudson, il Ponte di Brooklyn e i quartieri più famosi di Manhattan. La comunità italiana è messa in evidenza solo per il poco che serve alla trama del film, che si sviluppa in diversi interni di discoteche anni Ottanta, in numerose sequenze al Central Park (una scena mostra i due amici seduti sul monumento ai Padri Pellegrini) e per le strade di New York. Un’altra parte ben confezionata è il lungo incontro di boxe tra Matumba e il campione, così ben girato da sembrare un vero match pugilistico, anche perché il ragazzo è un pugile ugandese naturalizzato italiano, quindi conosce bene la materia. Tutto molto ispirato alla serie Rocky, al terzo capitolo uscito due anni prima, in ogni caso ben sceneggiato e girato da Laurenti con la perizia dell’esperto regista sportivo. Ottima la fotografia di Ferrando che inquadra una New York plumbea e notturna, regalandoci un quadro ispirato della città statunitense, scenario ideale per una storia d’amore tra emigrati. Il film è soprattutto musicale, sentimentale e sportivo, mancano attori comici capaci di gestire una parte farsesca, come accadeva per tradizione nei precedenti Nino D’Angelo movie. In compenso, il biondo scugnizzo napoletano è più attore del solito, canta molto ma recita anche diverse parti comiche come ragazzino spaccone che si nasconde dietro la forza bruta dell’amico. Tra le canzoni alcune sono sceneggiate molto bene, soprattutto Capodanno, girata come parte onirica avulsa da tempo e realtà, in una sala che improvvisamente diventa vuota e restano soltanto i due innamorati pronti a mettere in atto le parole della canzone. Colonna sonora tutta sulle spalle di Nino D’Angelo, tra canzoni e ritmi da discoteca anni Ottanta che citano a più riprese Flashdance, mentre parte del merito va anche al maestro Chiaravalle che dirige e arrangia. Claudia Vegliante (ex bambina prodigio della tv) prende il posto di Roberta Olivieri – molto simile come tipo femminile – nei panni della fidanzata di Nino, non è ancora nota al grande pubblico che la scoprirà nel serial televisivo I ragazzi della terza C. Oggi non lavora quasi più né per cinema né per televisione ma ha fatto strada in teatro. Tre presenze straordinarie per il tipo di film sono Eddie Constantine, Enzo Cerusico e Gisella Burinato, ma interpretano ruoli molto marginali, quasi macchiette senza spessore, quindi si notano poco le loro caratteristiche peculiari. Yawe Davis, il ragazzo che interpreta l’amico di Nino è più bravo come pugile che come attore, quello è il suo vero mestiere, pure se al cinema lo rivedremo nel 2002 con Aldo, Giovanni e Giacomo (La leggenda di Al, John e Jack). Maria Chiara Sasso se la cava meglio come ballerina che quando deve recitare, mentre Francesco Calabrese – il produttore tuttofare (soggettista, scenografo, sceneggiatore) – per l’occasione ci regala un cameo come negoziante gay di New York che odia la sporcizia. Frase di lancio: “Partito in jeans e maglietta ha conquistato anche l’America!”. Nonostante tutto resta uno dei Nino D’Angelo movie più deboli e di minor presa sul pubblico che abbiamo avuto modo di vedere, soprattutto perché girato lontano da Napoli e dal suo tipico colore.

La critica. Marco Giusti (Stracult): “Come Merola anche Nino D’Angelo finisce presto in America. Naturalmente la sua New York è più o meno come Napoli. Nino ha dei guai con la fidanzata, diventa amico di un pugile nero, che avrebbe dovuto essere l’altro Nino, lo sfortunato La Rocca, per il quale il film era stato studiato, si traveste da Babbo Natale come Bing Crosby, se la vede con la mala locale (non è vero!, nda), ma tutto finirà bene. C’è anche uno stralunato Eddie Constantine!”.  Paolo Mereghetti (una stella): “Nella Grande Mela, un ragazzo napoletano cerca lavoro insieme a un amico di colore: lo scopo è trovare i soldi per ritornare in Italia (non è proprio così ma tanta approssimazione merita una citazione!, nda). Nino D’Angelo superstar canora di un film inesistente”. Pino Farinotti (una stella). “Tra una canzone, un bacio e una lacrima, un amico pugile aiuterà Nino a trovare i soldi per tornare a Napoli”. Morando Morandini dice una stella, confermata dal pubblico. Per trovare pareri positivi dobbiamo sfogliare Il Davinotti on line. I gusti di Homesick: “Sebbene l’ambientazione sia newyorkese, la storia ha tutti gli elementi della commedia sentimentale partenopea incrociata con la sceneggiata: l’amore contrastato dal prepotente di turno, l’amicizia, la nostalgia per Napoli da parte dell’emigrato nella Grande Mela. Oltre che della colonna sonora in cui spiccano piacevoli pezzi dance anni Ottanta, D’Angelo si fa carico anche dei momenti comici, vestendo i panni dello scugnizzo furbacchione e di buon cuore; impreziosiscono il cast un dimesso Constatine, una snob Burinato e un amichevole Cerusico. Incontro di boxe finale che strizza l’occhio a Rocky”. I gusti di Tomasich: “Solo la genialità dell’artigianato cinematografico italiano poteva mettere in piedi un film nel quale si mischiano musicarello, finale strappalacrime e citazioni a Flashdance e Rocky. Aggiungiamoci le maestose luci di New York e forse abbiamo di fronte il miglior film della carriera di Nino D’Angelo”.

Regia: Mariano Laurenti. Soggetto: Francesco Calabrese, Nino D’Angelo. Sceneggiatura. Francesco Calabrese, Piero Regnoli, Mariano Laurenti. Fotografia: Giancarlo Ferrando. Montaggio: Carlo Broglio. Musiche: Franco Chiaravalle, Nino D’Angelo. Arrangiamenti e Direzione: Franco Chiaravalle. Edizioni Musicali: Gesa (Milano). Ispettore di Produzione: Enzo Berri. Scenografia: Francesco Calabrese. Aiuto Regista: Franco Pasquetto. Organizzatore delle Riprese a New York: Bob Naud. Realizzazione a New York: Melinda Naud. Organizzatore Generale: Armando Morandi. Produttore: Francesco Calabrese. Casa di Produzione: Metopa Film (Roma). Distribuzione: Titanus. Canzoni: Scugnizzo A New York (Chiaravalle, D’Angelo), Pe Mme, Tu Si’ (Lanza, Chiaravalle, Romano, D’Angelo), Forza Campione (D’Angelo), Notte In Bianco (D’Angelo), Capodanno (Annona, D’Angelo, Annona), Proviamo Ancora (Campassi, D’Angelo, D’Agostino). Durata. 98’. Genere: Commedia Musicale Sentimentale. Interpreti: Nino D’Angelo, Claudia Vegliante, Maria Chiara Sasso, Yawe Davis, Enzo Cerusico, Gisella Burinato, Eddie Constantine, Joey Barbarlaco, Francesco Calabrese, Armando Morandi, Franco Ciferri.

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