Veleno è il secondo lungometraggio del napoletano Diego Olivares, dopo I cinghiali di Portici (2003), un film che riesce a coniugare dramma familiare e problematica sociale in un solo contesto, ambientando la pellicola nella terra dei fuochi, tra Casal di Principe e Villa Literno, periferia di Caserta, dove la camorra detta legge anche su come smaltire i rifiuti. Un cast perfetto di attori napoletani che recitano in dialetto, opportunamente sottotitolato, che va da una splendida madre coraggio come Luisa Ranieri fino a un ottimo Nando Paone, passando per Massimiliano Gallo, nel ruolo di un marito sofferente ma legato alla sua terra. Non sono da meno Salvatore Esposito – boss che aspira a fare il sindaco e non si espone per cose turpi -, Gennaro Di Colandrea (fratello del protagonista) e Miriam Candurro nei panni della moglie. Il veleno del film è quello che la camorra sparge nelle falde acquifere disperdendo i rifiuti nei luoghi più impensati e sotterrando materiali tossici, ma è anche quello familiare che si diffonde quando uno dei fratelli cede al ricatto e si mette a lavorare per il malaffare. La malattia fa il resto, Cosimo soffre di un carcinoma gastrico ed è destinato a morire dopo atroci sofferenze, nonostante le cure e l’assistenza della moglie Rosaria che aspetta un bambino. La decisione di non mollare e di non abbandonare la terra dei padri diventa difficile da mantenere in una situazione dove tutti congiurano contro la parte più debole e nemmeno la sorte aiuta chi vorrebbe resistere. La camorra incendia stalle e uccide bufale da latte, quindi dà fuoco a un trattore, tutto per convincere Cosimo ad andarsene, a lasciare quella parte di campagna dove è stato deciso che verranno sotterrati dei rifiuti tossici. Veleno è un buon film di puro impegno civile, coraggioso perché porta sul grande schermo una piaga endemica del casertano, narrando di luoghi dove molte persone sono morte di tumore, avvelenate dai prodotti di una terra resa tossica dalla camorra. Diego Olivares scrive e sceneggia la storia con la collaborazione di Gaetano di Vaio e Marcello Olivieri; il montaggio di Davide Franco è compassato ma i 102 minuti di pellicola sono essenziali per le necessità del racconto; la fotografia di Andrea Locatelli è grigia, persino plumbea, ottima per sottolineare con toni cupi la tristezza del contesto; la colonna sonora del grande Enzo Gragnaniello rende ancor più evidente la drammaticità della vicenda inserendo brani di musica melodica napoletana. Visto su Rai 5, che passa il cinema senza inserti pubblicitari, come dovrebbero fare tutte le emittenti serie, reperibile su Rai Play, senza tacere i difetti strutturali che non lo rendono un film risolto, merita la visione per il coraggio dimostrato affrontando un tema spinoso e delicato.
Regia: Diego Olivares. Soggetto: Diego Olivares, Gaetano Di Vaio. Sceneggiatura: Diego Olivares, Gaetano di Vaio, Marcello Olivieri. Fotografia: Andrea Locatelli. Montaggio: Davide Franco. Musiche: Enzo Gragnaniello, Marco Messina, Sacha Ricci. Scenografia: Antonio Farina. Costumi: Rossella Aprea. Produttori: Gianluca Curti, Gaetano di Vaio, Fabio Lombardelli, Nando Mormone. Case di Produzione: Bronx Film, Sky Italia, Rai Cinema, Minerva Pictures, Tunnel Produzioni. Collaborazione: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Film Commission Regione Campania. Distribuzione (Italia): Altre Storie. Lingua: Italiano, Napoletano (sottotitolato). Paese di Origine: Italia, 2017. Durata: 102’. Genere. Drammatico. Interpreti: Massimiliano Gallo (Cosimo Cardano), Luisa Ranieri (Rosaria), Salvatore Esposito (Rino Caradonna), Miriam Candurro (Adele), Gennaro Di Colandrea (Ezio Cardano), Marianna Robustelli (Lucia), Nando Paone (Donato Vasile), Enzo Casertano (oncologo), Fabiola Balestriere (Irene Caradonna), Salvatore Ruocco (Gervasio), Matteo Chietti (Biagino Cardano), Simone Esposito (Ugo Ventrella), Gaetano Amato (Tammaro), Ciro Capano (Bocchetti), Elvis Esposito (agente immobiliare), Marika Esposito (prostituta), Irene Grasso (Rita), Antonella Morea (Amelia), Nicola Mucci (Vitale), Francesco Verde (Antimo), Luciana Zazzera (mamma Anna), Giovanni Caiazzo, Nicola Ucciero, Fabio Della Corte.