“Ventiquattro linee guida – Miraggi verticali”, un libro di Cristina de Vita & Silvana Pasanisi

Articolo di Gordiano Lupi

Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna, come chi va a piedi, per leggere un libro; bisogna esserlo ancora di più per leggere una raccolta poesie fotografiche, bisogna prendersi il tempo per gustare, meditare, magari per rileggere e riguardare le pagine che a una prima lettura non avevamo capito. Siamo rimasti in pochi a farlo, purtroppo, oggi si preferisce lo scorrere rapido di immagini sui social di tendenza, la lettura sembra un modo di passare il tempo sorpassato. Bisogna essere lenti e amare le soste, per guardare il cammino fatto, come dice Franco Cassano nella lirica che funge da preambolo a questo piccolo e prezioso libro che gode di una  sentita introduzione di Raffele Nigro, affascinato dal viaggio sentimentale compiuto da Cristina de Vita e Silvana Pasanisi. Il libro è composto da una raccolta di foto a colori di portoni e balconi, di finestre e porte, antiche e moderne, vecchie e corrose dal tempo, semplici e decorate, storiche e moderne, scattate da Cristina de Vita, narratrice per immagini di storie nascoste dietro metaforici portali. Dietro quelle porte c’è il ricordo di un mondo perduto, in senso proustiano, puoi ritrovare il sapore dell’infanzia, i mestieri del passato, tante esistenza che non torneranno, ma che hanno lasciato un ricordo vitale in quei luoghi. La poesia di Silvana dà voce a quel che c’è oltre i portoni chiusi, partendo con un dolente Miserere per finire con la luce d’un sole che chiama per nome tutti i comandamenti, numera le pietre, scavalca e impara, trasforma il terreno in ipotesi divina, per curare, per proteggere, al chiuso dei cuori. Mare, sole, luce, colore, legni sconnessi, porte con antichi lucchetti, piazze bagnate, mandorli fioriti, parole sussurrate, mentre l’orologio del tempo scorre ed è meglio non aprire quel portone per non disperdere segreti. Cristina de Vita e Silvana Pasanisi compongono un florilegio poetico, un vero e proprio viaggio sentimentale attraverso i luoghi dell’anima che racchiudono perdute sensazioni.

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