Violenza verbale: se un uomo offende una donna

Articolo di Francesco Pira

Sta facendo molto discutere la vicenda della deputata Alexandria Ocasio-Cortez, 30 anni, offesa sui gradini di Capitol Hill, davanti ad alcuni giornalisti, dal collega repubblicano della Florida, Ted Yoho. La deputata democratica, la più giovane mai eletta, ha voluto far risuonare un messaggio importante, tra i banchi dove siede la democrazia americana, ossia che la misoginia e il sessismo non si battono con una alzata di spalle. Il collega repubblicano l’aveva affrontata dandole della «schifosa, pazza, f…stronza, fucking bitch» per aver attribuito l’escalation dei crimini a New York a povertà e disoccupazione.

Agli insulti la deputata aveva risposto in un primo momento con un twitter e una story su Instagram, in tono leggero, con un brano hip hop intitolato Bitch Boss. Vedendo poi che Yoho non si scusava, anzi ha insistito che fosse tutto un equivoco, ha fatto un discorso condiviso 16 milioni di volte. Inoltre, ha chiesto alle donne dell’aula solidarietà, invitandole a condividere le loro esperienze, le loro storie di abusi, anche verbali, da parte di uomini, anche all’interno del Congresso. E in molte sono intervenute.

Nel suo discorso la Ocasio-Cortez ha dichiarato: “Si può essere uomini potenti e approcciare le donne. Avere figlie e approcciare le donne, senza rimorso. Avere una moglie e approcciare le donne. Farsi delle foto e proiettare l’immagine di uomo di famiglia, e approcciare le donne, senza rimorso, e con un senso di impunità. Sono qui perché devo dimostrare ai miei genitori che sono figlia loro, e che non mi hanno educata ad accettare abusi dagli uomini cosa che succede ogni giorno in questo Paese” ha proseguito la deputata “E’ successo anche qui, sulle scale del nostro Congresso. Ed accade quando persone che ricoprono le cariche più elevate di questo Paese ammettono che le donne possono essere ferite usando questo tipo di linguaggio”, ha aggiunto Alexandria con un chiaro e provocatorio riferimento al presidente Donald Trump e al famigerato audio-video “Access Hollywood”, in cui l’allora candidato repubblicano pronunciava affermazioni sessiste. Video che scatenò una tempesta mediatica sul tycoon.

Sicuramente non aveva idea della bufera che gli si sarebbe abbattuta addosso il parlamentare Usa repubblicano, Ted Yoho, mentre insultava la collega Alexandria Ocasio-Cortez. È stato tanto il clamore per i suoi insulti sessisti che è stato costretto a lasciare il consiglio di amministrazione di un’organizzazione cristiana bipartisan la quale ha chiesto e ottenuto le sue dimissioni. L’organizzazione cristiana ‘Bread for the World’, che si occupa di combattere la fame nel mondo, ha fatto sapere che i suoi vertici hanno incontrato Yoho e chiesto le sue dimissioni, spiegando la decisione con la volontà di “riaffermare l’impegno a favore delle donne e delle persone di colore, negli Usa e nel mondo, mentre cercano di guidarci verso un mondo più inclusivo ed equo.”

Sosteneva giustamente Simone de Beauvoir che “nessuno è di fronte alle donne più arrogante, aggressivo e sdegnoso dell’uomo malsicuro della propria virilità.” Le motivazioni della violenza fisica e verbale sono multifattoriali e concernono svariati retaggi socio-culturali. Una possibile risposta a questi interrogativi ce la offre Zygmunt Bauman con la definizione di “società liquida”. Con questa espressione il sociologo polacco intende che nella modernità è entrato in crisi il concetto di comunità, di libertà, di ideologia, di rapporti e strutture sociali. Tutto ciò, secondo Bauman, produce una società votata al consumismo, egoista, individualista dove nessuno è più amico, ma antagonista di ciascuno da cui guardarsi e difendersi.

L’altro è un estraneo. Questo “soggettivismo” e l’assenza di regole, rende la società fragile e mancando ogni punto di riferimento, tutto appare liquido. In questi tempi di incertezza in cui pensiamo che avere centinaia di like sui social network significhi avere molti amici, in realtà siamo sempre più soli e smarriti. Bisognerebbe provare a reinserire nel nostro vocabolario, e nelle nostre abitudini, tre parole magiche: rispetto, empatia e gentilezza. Come giustamente ha fatto notare la deputata democratica. Se un uomo offende una donna, smette di essere uomo. Perché la violenza verbale può essere più dolorosa della violenza fisica.

Nel film “Il giorno della civetta” Don Mariano Arena pronuncia la celebre frase: “Io divido l’umanità in cinque categorie: ci sono gli uomini veri, i mezzi uomini, gli ominicchi, poi mi scusi i ruffiani e in ultimo, come se non ci fossero, i quacquaracquà. Sono pochissimi gli uomini, i mezzi uomini pochi, già molti di più gli ominicchi. Sono come bambini, che si credono grandi. Quanto ai ruffiani, stanno diventando un vero esercito. E infine, i quacquaracquà: il branco di oche”. Chissà dove la deputata Alexandria Ocasio-Cortez collocherebbe il collega Ted Yoho. Noi un’idea ce la siamo fatta.

Come giustamente ha fatto notare la Ocasio: se un uomo offende una donna, smette di essere uomo. Perché la violenza verbale può essere più dolorosa della violenza fisica.

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