Il primo maggio del 2007, per One Little Independent, usciva il sesto album in studio di Bjork, intitolato Volta. Effettivamente, si tratterebbe del settimo lavoro per la cantante islandese considerando anche l’omonima release del 1977, realizzata all’età di appena undici anni. In ogni caso, Volta è un vero e proprio elogio dell’energia, già a partire dal titolo. Positiva, negativa, prorompente o velata: semplicemente, l’energia in tutte le sue forme.
L’aspetto compositivo del disco è ricco e complesso e conosce, con lo scorrere delle canzoni, diverse interpretazioni uniche e stilisticamente distanti fra loro, le quali però non intaccano l’uniformità del progetto ma, al contrario, lo sfaccettano conferendogli personalità e carisma.
I brani passano dall’essere più distorti e psichedelici (con molti richiami elettro e dark pop) in episodi come Earth Intruders e Innocence (entrambi prodotti da Timbaland), a presentare un mood decisamente più calmo ed emozionale in I See Who You Are e Pneumonia, oltre che nella particolarmente intensa The Dull Flame of Desire.
Quest’ultima vede la collaborazione di Antony Hegarty (presente anche nella conclusiva My Juvenile), col quale Bjork canta il testo tradotto di una poesia di Fëdor Ivanovič Tjutčev, dando vita a un momento speciale di graffiante delicatezza.
Degna di una menzione speciale è anche Declare Independence, traccia violenta e disturbata contraddistinta da una vena assolutamente punk e ribelle, oltre che da un tiro travolgente. A livello vocale e lirico nessuna scelta viene lasciata al caso, esattamente come dal punto di vista strumentale. La cantante esibisce una grande capacità interpretativa e un approccio camaleontico alle canzoni, in grado di trasmetterne i colori e le sfumature più sottili.
Per quanto riguarda i testi, in Volta viene trattata una varietà di temi piuttosto ampia: si parla del rapporto tra uomo e natura, della disfunzionalità della società in cui viviamo e della politica, delle religioni e delle problematiche a queste connesse, del terrorismo e del racconto mediatico ad esso legato e, infine, di sensazioni e sentimenti (con un occhio di riguardo al rapporto coi figli).
In ultima analisi, Volta è un album che difficilmente può lasciare indifferente chi si imbatte nel suo ascolto e che presenta una Bjork particolarmente ispirata e vogliosa di esplorare differenti sfere sonore e di non omologarsi mai al pensiero dominante (di nessun tipo).
TRACKLIST:
01. Earth Intruders
02. Wanderlust
03. The Dull Flame of Desire
04. Innocence
05. I See Who You Are
06. Vertebrae by Vertebrae
07. Pneumonia
08. Hope
09. Declare Independence
10. My Juvenile