La profezia dell’armadillo (2018) è un film di Emanuele Scaringi (opera prima dopo alcune sceneggiature), interpretato da Simone Liberati, liberamente tratto dal primo libro a fumetti di Zerocalcare e presentato fuori concorso a Venezia. Purtroppo il film non è che un pallido tentativo di ricostruire per il cinema lo stile graffiante e moderno del popolare autore romano. Zero (Liberati) è un disegnatore di fumetti che vive nel quartiere di Rebibbia, per campare si arrangia con lavori di ogni tipo, parla con la sua coscienza, che assume la forma di un armadillo gigante (Aprea con un costume artigianale), ha uno strano amico d’infanzia come Secco (Castellitto), fa visita a una madre apprensiva (Morante), infine riceve la notizia del suicidio di Camille (Staderini), compagna di scuola e primo amore, un pugno in faccia ricevuto dalla vita. Il film non decolla mai, forse le cose migliori sono le parti a cartoni animati che compongono le sequenze iniziali e finali della pellicola, confermando la difficoltà di rendere un fumetto al cinema con identica efficacia. Zerocalcare collabora alla sceneggiatura, ma restano intatte le difficoltà di adattamento cinematografico, mancano le battute sarcastiche, i momenti di culto, persino gli eccessi del romanzo grafico. Forse la sequenza migliore è quando Zero incontra Panatta all’aeroporto – dove fa un lavoretto come tanti, per sbarcare il lunario – e non lo riconosce, finendo per farsi sbeffeggiare dal famoso tennista. Non bastano attori interessanti come Castellitto junior (un credibile Secco), Morante, Del Bufalo e Smutniak per risollevare una storia piuttosto fiacca, anche perché l’interprete principale (Liberati) lascia molto a desiderare.
La serie prodotta e trasmessa da Netflix, Strappare lungo i bordi, curata in prima persona da Zerocalcare, sempre ispirata a La profezia dell’Armadillo, inserendo cose nuove e battute originali, invece, è molto riuscita. La forma cartone animato è abbastanza simile al romanzo grafico, le sei puntate scorrono via con un’intensità drammatica che lascia stupefatti. La storia è sceneggiata benissimo, con un incedere che porta con leggerezza al capitolo finale per concludere con una parte intensa e commovente. Leggerezza non sta per mancanza di profondità, tutt’altro, ché l’opera di Zerocalcare è di molto superiore alla media dei romanzi italiani contemporanei. L’autore di fumetti riesce là dove molti scrittori falliscono, perdendo il senso del fare letteratura, ché se oggi vogliamo trovare lo specchio della gioventù e leggere uno spaccato generazionale dobbiamo confrontarci con i personaggi inventati da Zerocalcare che si muovono nel sottobosco urbano di Rebibbia. Michele Rech parla di precarietà e di solitudine, di difficoltà ad accettare la vita, di una generazione che fatica a trovare un motivo per tenersi a galla, infine ci racconta il dolore, la metabolizzazione del lutto, l’amicizia. Tutto questo con la leggerezza tipica dei grandi autori, con la semplicità che porta a raccontare cose profonde e fondamentali che uniscono più generazioni. Prodotta da Movimenti Production in collaborazione con Bao Publishing, Strappare lungo i bordi, gode di un’animazione straordinaria, sospesa tra forte realismo e momenti onirici, inoltre è realizzata e doppiata da Zerocalcare, che dà voce a tutti i personaggi, Armadillo a parte, doppiato da Valerio Mastandrea.
Credo di averlo scritto altre volte, ma se oggi mi chiedono chi sia lo scrittore italiano fondamentale, l’autore da leggere per comprendere la società contemporanea, come un tempo rispondevo Pier Paolo Pasolini, oggi dico Zerocalcare. Tra l’altro tra i due autori ci sono molte analogie.
Scheda tecnica La profezia dell’Armadillo – Lingua: Italiano. Paese di Produzione: Italia, 2018. Durata: 99’. Genere: Commedia. Regia: Emanuele Scaringi. Soggetto: Zerocalcare. Sceneggiatura: Michele Rech (Zerocalcare), Oscar Glioti, Valerio Mastandrea, Johnny Palomba. Fotografia: Gherardo Gossi. Montaggio: Roberto di Tanna. Musiche: Giorgio Giampà, Nic Cester. Produttore: Domenico Procacci. Case di Produzione: Fandango, Rai Cinema. Distribuzione: Fandango. Interpreti: Simone Liberati (Zero), Valerio Aprea (Armadillo), Pietro Castellitto (Secco), Laura Morante (madre di Zero), Sofia Staderini (Camille), Claudia Pandolfi (madre di Blanka), Teco Celio (vicino di casa), Diana Del Bufalo (Greta), Kasia Smutniak (operatrice ecologica), Marco Giuliani (operatore ecologico), Vincent Candela (padre di Camille), Adriano Panatta (se stesso), Gianluca Gobbi (fricchettone).